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Chiaro il messaggio di Zeman, bene Marquinhos assieme a Castán

di Marco Terrenato

Meno male che alla vigilia Zeman non voleva sentir parlare di esclusioni eccellenti. La sua Roma torna alla vittoria con l'Atalanta tenendo fuori contemporaneamente, oltre a Burdisso, anche De Rossi e Osvaldo. Ossia il più pagato e il capocannoniere romanista dello scorso e di questo campionato. La bordata è di quelle fragorose.

"Non mi avevano convinto durante la settimana, non erano del tutto motivati": il messaggio di Zeman a fine match è chiaro e non fa una piega, e soprattutto paga bene, tanto che la Roma rivoluzionata ritrova il sorriso all'Olimpico dopo 6 mesi, di fronte al proprietario presidente James Pallotta, giunto nella capitale anche per premiare la storica Hall of Fame della storia romanista.

Il presente però conta di più e la Roma del primo tempo appare ancora frastornata dalla sveglia di Torino, concede ai bergamaschi quattro nitide palle gol e rischia il collasso, travolta a centrocampo dalla squadra di Colantuono, non certo fortunata.

La Roma invece è esageratamente passiva, con il solo Florenzi a tenere ritmi alti e pressing richiesti da Zeman. Tachtsidis e Bradley faticano a ripartire e solo un'invenzione di capitan Totti scuote la banda giallorossa.


L'assist di cucchiaio del numero dieci per Lamela è talmente perfetto che l'argentino segna per inerzia, restituendo un po' di fiducia a un gruppo impaurito e impacciato per oltre mezz'ora.

Dal vantaggio in poi  è un'altra Roma, non eccezionale, ma sicuramente più solida. La difesa tiene con il giovanissimo Marquinhos positivo al fianco di Castan, con Piris e Balzaretti più attenti a difendere che attaccare.

In attacco Destro si batte come un leone, ma continua a digiunare in fatto di gol. Questa volta la traversa gli nega la rete, ma dal suo tiro nella ripresa arriva il raddoppio del redivivo Bradley. L'americano trova il suo primo gol in maglia giallorossa di fronte al connazionale Pallotta, che almeno potrà dire di aver portato bene.

La Roma dunque vince, ma per competere ai vertici della classifica servirà ben altro, compresa una maggior fiducia reciproca tra il tecnico e due big come Osvaldo e De Rossi, ma Zeman, che avrà la pausa nazionale per rifletterci, non è certo il tipo da nascondersi dietro un risicato successo scaccia crisi.


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