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CIAO MEHDI, CI RIVEDIAMO IN CHAMPIONS. MANOLAS HA QUALITA' E TALENTO. OCCHIO ALLA FIORENTINA, SERVE LA SPINTA DEL POPOLO GIALLOROSSO

di Alessio Milone

Manca pochissimo ai nastri di partenza, una nuova stagione al via, la Roma si prepara a viverla da protagonista. La cessione di Benatia in extremis ce l’aspettavamo un po’ tutti, suvvia; dicevamo che non sarebbe stata un’eresia venderlo, e infatti così è. Ventisei milioni di euro più bonus, meno di quelli che pretendeva Sabatini (molti meno di quei trenta milioni a gamba ma vabbè, erano chiacchiere. E il mercato è fatto di chiacchiere), ma comunque sufficienti per far partire un calciatore che nella capitale ha dimostrato, in una sola stagione, di possedere qualità da leader

Cessione, dunque, giusta, sia per la plusvalenza ottenuta, sia perché tenere in squadra un giocatore che non avrebbe voluto più indossare la maglia giallorossa neanche alla Playstation sarebbe stato deleterio. Adesso, chissà che combinerà in Bundesliga, dove il calcio è diverso, molto più tattico, forse meno fisico di quanto si possa pensare, certamente più qualitativo di questa Serie A arrugginita.

Via Benatia, dentro Manolas. E’ stato categorico il greco, nella conferenza stampa di presentazione: “Io sono il presente, Benatia è acqua passata”, ha dichiarato. Spetta solo e soltanto a lui rendere concrete queste parole. Di certo, il Manolas visto al mondiale fa ben sperare; è ovvio che adesso la situazione, per lui, è del tutto diversa, perché dare il massimo in un solo mese di partite è sicuramente più facile di tenere invece botta per una stagione intera. Giocare sempre ad alti livelli: questo è quanto hanno chiesto la Roma e i suoi tifosi al loro nuovo centrale difensivo. Così ha fatto Benatia d’altronde, disputando un campionato eccellente. Così dovrà fare Manolas, se vuole veramente diventare il nuovo leader del pacchetto arretrato giallorosso.

In conclusione, due parole sulla Champions e sulla nuova Serie A. Partiamo dall'Europa: girone durissimo, e sarà subito sfida a Benatia. Via con i riti scaramantici, ma sento di poterlo dire tranquillamente: i giallorossi possono giocarsi tranquillamente la qualificazione nonostante il super pericolo bavarese, l'insidia City e quel Cska che sembra la classica squadra materasso ma no, ovvio che non lo è. Campionato: l’esordio con la Fiorentina non sarà ovviamente dei più semplici. Sarà un sabato di fuoco all’Olimpico: serve uno stadio gremito, serve l’Olimpico degli anni novanta, quello in cui ti piazzavi con larghissimo anticipo fuori i botteghini e speravi di trovare un posto libero per andare allo stadio con la fidanzata e portarla a vedere la "Maggica". Serve tornare al fascino di quel calcio, in cui la Roma non era al top, e nonostante ciò lo stadio era sempre pieno, e tutto giallorosso. Ora questa Roma, al top, lo è; in attesa dello “Stadio della Roma”, rendiamo l’Olimpico la tana di una lupa affamata di vittorie.


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