Domenica conteranno il carattere e la capacità di reggere la tensione
Alla Roma non è bastato aver battuto anche il Napoli per conquistare un posto in Europa League. La squadra di Andreazzoli già lo sapeva da domenica scorsa, dopo il pareggio con il Milan, e per andare in Europa a Totti e compagni servirà vincere la Coppa Italia nel derby con quella Lazio superata in extremis al sesto posto in campionato, per una sterile supremazia cittadina. Una finale che più thrilling di così non si potrebbe immaginare. Dentro o fuori, domenica prossima all'Olimpico non ci saranno alternative. La squadra giallorossa, capace in questa stagione di battere tutte le prime quattro in classifica ma di perdere punti incredibili con Palermo e Pescara, dovrà prendersi il pass superando i cugini biancocelesti anche loro estromessi dall'Europa. I gol di Marquinho e Destro, che hanno affondato il Napoli nell'ultima giornata di serie A, non hanno fatto altro che aumentare il rimpianto per l'ennesima stagione deludente, la seconda della gestione americana, ma che rispetto al passato avrà però un gran bel salvagente. Certo il rischio e' enorme perché perdere con la Lazio e rimanere ancora fuori dalle coppe vorrebbe dire il fallimento assoluto. Così, in attesa di sapere chi sarà il suo successore, in pole ora c'è Allegri mentre Andreazzoli a Trigoria avrà una settimana intensa e delicata per presentare al meglio la Roma. La squadra capitolina, dopo la squalifica, riavrà il suo capitano e tutti gli acciaccati, da Marquinhos a De Rossi, e potrebbe ripresentare il 4-2-3-1 che anche contro il Napoli ha dimostrato di essere il modulo più giusto per far esprimere al meglio l'altalenante squadra romanista. Di sicuro in finale la tattica avrà il suo peso, ma soprattutto conteranno il carattere e la capacità di reggere una tensione che alle ore 18 del 26 maggio sarà pazzesca. Come l'hanno definita gli stessi protagonisti di Roma e Lazio, sarà quasi una finale di Champions, o meglio, d'Europa League.