È una Roma ancora scolastica: dieci giorni al primo esame
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Pochi giorni fa, la Roma ha vinto la sua seconda amichevole della stagione; l’avversario era il Barnsley, che, come il Latina ospitato a Trigoria nel primo test, gioca in terza divisione. Appunti interessanti solo per chi ritiene importanti i risultati della preseason, che spesso sono stati smentiti, in un senso o nell’altro, dalle prime gare ufficiali della fine dell’estate.
In queste cinque partite fin qui giocate si è visto chiaramente come i giallorossi stiano allenando delle situazioni particolarmente specifiche, come, per esempio, la costruzione dal basso: dopo la partita di Rieti contro l’Olympiacos De Rossi ha tenuto a sottolineare come a volte non ci fosse bisogno di ricominciare dal portiere, ma nel test in terra inglese Ryan è stato molto sollecitato, come se quelle dichiarazioni volessero soltanto tranquillizzare chi vede nell’avvio dell’azione dal numero 1 un dispositivo più pericoloso che fruttifero, quando qualsiasi statistica racconta l’esatto contrario.
Ma, al di là del caso specifico, quel che si avverte è ancora una certa scolasticità nell’esecuzione delle richieste dell’allenatore, come se fosse più importante che il mister veda dei progressi nelle specifiche situazioni piuttosto che queste situazioni siano effettivamente efficaci nell’ambito della partita. Un modo di fare le cose che nelle gare amichevoli, dove il risultato ha valore zero, ha perfettamente senso, ma, arrivati a 10 giorni dall’inizio del campionato, la questione è capire se da questo punto di vista la squadra sia abbastanza avanti nel processo di apprendimento per far sì che ciò che chiede De Rossi possa poi portare risultati quando ci saranno in palio i tre punti.
E, se il mister valuterà che c’è ancora troppa strada da fare nella creazione del collettivo da lui immaginato, la curiosità sta nel vedere se “mollerà” un po’ da questo punto di vista, concedendo una maggiore libertà ai giocatori offensivi e meno compiti col pallone a quelli difensivi per semplificare momentaneamente le cose, rinunciando ad allenare determinate situazioni ma riducendo qualche rischio di non prendere i tre punti contro un avversario, sulla carta, di bassa classifica come il Cagliari. Nello scorso campionato De Rossi si è dimostrato scaltro nel prendere qualche compromesso per non creare difficoltà al gruppo, in questo ha senz’altro l’ambizione di creare un collettivo che metta in pratica il suo modo di vedere il calcio: se da subito o da settembre lo vedremo a breve.