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Elettricità

di Alessandro Carducci
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci

José Mourinho non parla. Ascolta, riflette ma, sfruttando la squalifica, ha potuto limitare al minimo le sue esternazioni, da centellinare il più possibile. Lo Special One è più irrequieto ultimamente e c’è chi mette in relazione ciò con l’incertezza sul futuro. Potrebbe essere così come potrebbe essere, semplicemente, che lui sia fatto così e che viva in maniera intensa tutto il suo lavoro.

PRO E CONTRO - La stessa intensità e lo stesso coinvolgimento che gli consentono di trascinare i giocatori alle vittorie a volte può essere controproducente. D’altronde, un suo grande punto di forza è sempre stato quello di compattare il gruppo e portare i calciatori a unirsi e a remare tutti dalla stessa parte. Per farlo, devi coinvolgerli, devi sentire quello che stai facendo, devi vivere l'ambizione, la storia del club, la passione, la rabbia, la gioia, la tensione. Se fai ciò, a volte rischi di esagerare e andare fuori giri. Succede.

ARRIVARE IN FONDO – Lo stato di agitazione di José Mourinho, però, potrebbe anche essere dovuto al fatto che il portoghese, al netto delle tante difficoltà che ci saranno, sa che ha la possibilità di arrivare fino in fondo. Sa che la Roma ha la qualità di arrivare tra le prime 4 e la qualità di arrivare in fondo all’Europa League. Che poi ci riesca, è un altro paio di maniche perché la strada è tortuosa e ricca di insidie in ogni angolo però i giallorossi, arrivati ormai a fine marzo, stanno lì, se la giocano su tutti i fronti, Coppa Italia esclusa, e quindi le cose ora si fanno sì più interessanti ma anche più serie. Ci sarà più tensione, più elettricità nell’aria e questa elettricità nessuno meglio di José Mourinho può sentirla, avvertirla sulla propria pelle, immagazzinarla e convogliarla nel modo migliore.


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