Esame prevedibile, risultato previsto
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
La Roma è ai quarti di finale di Europa League. Una notizia pronta in bozze da una settimana, finalmente libera di andare online dopo una gara di ritorno prevedibilmente di attesa, che non ha avuto epiloghi, al contrario, imprevisti. E nella quale la Roma ha avuto la possibilità di svolgere un allenamento agonistico nello scenario di gara a lei meno congeniale: quante volte, in occasioni di partite grandi, ma anche meno grandi, abbiamo notato come la squadra di Fonseca non sia per niente a suo agio nel dover difendere quando le operazione sono condotte dagli altri? Oggi è stato fatto per gran parte dei 90 minuti, con i rischi ridotti al minimo ma con un gol riportato comunque a Roma, un dato che non può far considerare questo specifico esame superato, in vista di appuntamenti come gli scontri diretti con Napoli e Atalanta e anche dei quarti di finale che la Roma giocherà dopo la sosta. Un appuntamento che sarà bello da vivere, al quale i giallorossi arrivano meritatamente, perché se abbiamo parlato di una cosa in cui difettano, ce ne sono diverse che, evidentemente, ne hanno fatte bene, migliorando passo dopo passo da quello Young Boys-Roma in cui servì l’innesto di Edin Džeko per ribaltare il punteggio a questo Shakhtar-Roma in cui Borja Mayoral è arrivato a 7 gol segnati in 10 gare di Europa League, uno meno proprio di Džeko nell’edizione di quattro anni fa, che concluse da capocannoniere. Un miglioramento che ha permesso a Fonseca di effettuare rotazioni anche nell’ultima casella di campo. Il turnover europeo è stato, fino adesso, il mantra del portoghese, che nella prima fase ha addirittura sacrificato - senza perdite - l’aspetto tecnico per preservare quello atletico e che in questa seconda fase ha comunque studiato formazione e cambi e contato minuti da risparmiare a chiunque nonappena fosse stato possibile, venendo punito solamente dalla sfortuna dell’infortunio di Džeko contro il Braga e dall’ingenuità dell’ammonizione di Karsdorp questa sera, episodi entrambi avvenuti con i rimpiazzi pronti a bordocampo. Ora l’ultimo sforzo prima di una sosta mai così tanto desiderata da queste parti. E che sforzo: all’Olimpico arriva Gattuso, che contro la Roma ha sempre fatto bene e quasi sempre vinto, con il rischio concreto di vedere allontarsi troppo le rivali per un posto in Champions League. Con l’Europa League che diventerebbe, incredibilmente, la via meno impervia per tornare tra le magnifiche 32.