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Evitato l'ultimo scempio, c'è la Conference League. Adesso lo Special-One

di Luca d'Alessandro
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro

La Roma giocherà in Europa la prossima stagione. Non sarà né la Champions, né l'Europa League, ma la nuova Conference League. Una sorta di Serie C del Vecchio Mondo. Fallito l'obiettivo stagionale, un po' presuntuoso, di finire tra le prime quattro in classifica, il popolo giallorosso si deve consolare con l'aglietto, specie dopo essere arrivati in semifinale contro il Manchester United in Europa League. Una qualificazione sofferta, agguantata in extremis, contro uno Spezia già salvo, degli scarti Verde e Capradossi, coi tifosi fuori allo stadio a festeggiare la salvezza in Serie A coi fuochi d'artificio dal primo minuto. In campo c'è stato l'ennesimo scempio di un annata fallimentare in campionato. Con Fuzato a salvare la baracca in più di un'occasione e un primo tempo chiuso in svantaggio per 2-0. È servito mettere Dzeko, inizialmente in panchina, un ultimo affronto per il bosniaco, risultato ancora una volta decisivo per le sorti del club. Dopo il gol di El Shaarawy è lui a servire, di testa, la palla per il 2-2 di Mkhitaryan. Almeno si è evitata l'ennesima percu-lazio e la combo tra "Spiaze (anagramma di Spezia)" o "Oh nooo" di Mourinhiana memoria. Lascia Fonseca, lasceranno molti giocatori che anche oggi hanno dimostrato evidenti limiti. La Roma ricomincia dallo Special-One, con la speranza che non sia un nuovo, l'ennesimo, anno 0 di queste ultime stagioni. La Conference League potrà servire da nuovo trampolino di lancio per i molti giovani che hanno esordito in questa stagione, ma non si dovrà snobbarla, considerandola il porta ombrelli d'Europa, perché questa società non può permetterselo. Per fortuna è finita. C'è sempre un'altra stagione. 


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