Grand Prix
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
“La parola al campo”. Questa è una delle espressioni più usate in termine sportivo quando si vogliono fugare i dubbi e i tanti pensieri e avere un riscontro oggettivo. Le chiacchiere come al solito a Roma si sprecano e son state alimentate da un inizio deludente e caotico dei giallorossi. Rientrati i nazionali in giro per il mondo (alcuni lo faranno nei prossimi giorni) è tempo di rituffarsi nella nuova stagione, di cui finora si ha avuto appena un antipasto. Dalla Sampdoria, all’Inter gli uomini di Spalletti dovranno disputare 7 partite in meno di un mese. Tanta Serie A: Sampdoria, Fiorentina (T), Crotone, Torino (T) e Inter. Primi calci in Europa League: Viktoria Plzen (T), Astra Giurgiu. Se la parola spetta al campo, la Roma in questo primo Grand Prix avrà molte possibilità di dire la sua. Giocare così tanto, in così pochi giorni, leva energie ai calciatori ovvio, ma consentirà alla squadra di assorbire in fretta eventuali passi falsi, di inanellare una striscia di vittorie che fa sentire meno l’acido lattico accumulato e libererebbe la squadra dai fantasmi del playoff con il Porto. Per Spalletti, invece, sarà l’occasione di finire il rodaggio con i nuovi acquisti. Giocoforza, tra infortunati attuali e defezioni future dovrà attuare una rotazione di uomini e forse anche moduli. In molti infatti i romanisti lasciati in standby e già in cerca di riscatto.
PUNTI INTERROGATIVI - Alisson e Gerson sono i maggiori al momento. Il primo, titolare nel Brasile, bisognerà vedere se avrà il ruolo di portiere di coppa o potrà insidiare la titolarità di Szczesny. Gerson è stato l’acquisto più oneroso del mercato, ma è ancora una vera e propria incognita. Se il calcio italiano, molto tattico deve ancora studiarlo, il palcoscenico dell’Europa League potrebbe essere il suo habitat dove poter far vedere il suo talento.
DIFESA O CENTROCAMPO? – Da difensore per necessità a centrocampista. “Florenzi potrebbe giocare più avanti”, parola di Spalletti che se vedrà la Roma in difficoltà di passo nella zona nevralgica del campo, con il rientro di Jesus e perché no il lancio di Seck a sinistra e Peres a destra, potrebbe formare un centrocampo a 3 con Strootman, Florenzi e Nainggolan.
ALLA RICERCA DI LEADERSHIP – I continui infortuni al polpaccio di De Rossi fanno di Paredes il custode della regia giallorossa. L’argentino deve però svezzarsi in fretta se vorrà fare il salto di qualità necessario a rendere grande la Roma. Altrimenti è già pronta la soluzione con 2 uomini a centrocampo.
DUE POLTRONE PER QUATTRO – Salah e Perotti, esterni d’attacco della Roma, son ben saldi al proprio posto. Dietro di loro El Shaarawy e Iturbe dovranno mettere tutto in campo per far rivedere i pensieri al mister.
NEVER FORGET TOTTI – E il capitano? Da eroe dello scorso finale di stagione a non pervenuto fino a questo momento. Contro il San Lorenzo però ha dimostrato di essere sempre pronto, una volta in campo, a sfoggiare all’età di 40 anni, la sua classe.