I numeri ormai sono da grande squadra
Dopo 5 giornate Rudi Garcia è già nella storia. La sua Roma vince anche a Marassi con la Sampdoria, sfatando il tabù Delio Rossi. E il quinto successo consecutivo d'inizio campionato, mai accaduto dal 1927 anno di fondazione della società giallorossa. Niente male davvero, anche perché la Roma ora si ritrova tutta sola in testa a punteggio pieno, 15 punti, staccando di due lunghezze il Napoli (con Juve e Inter), clamorosamente fermato dal Sassuolo.
Da stropicciarsi gli occhi anche per l'incredibile gol che sblocca la gara. Lo segna un difensore, Benatia, autore di una prestazione da dieci in pagella.
Un incredibile slalom che buca la difesa doriana, tanto per cambiare nella ripresa, ormai marchio di fabbrica della Roma garciana, che poi chiude il conto nel finale di match con Gervinho, proprio il giocatore più vicino al tecnico francese, servito dall'ennesimo assist di Totti, rimasto in panchina per un'ora, ma sempre decisivo anche quando entra in corsa.
Garcia, l'uomo arrivato in punta di piedi da Lille, che ha restituito forza e coraggio a questa Roma, non si fa mancare nulla: dal sorprendente turnover in attacco con Borriello e Marquinho titolari al posto di Totti e Florenzi, alla prima espulsione nella nostra serie A, rimediata a inizio ripresa, che lo costringe a ritirare fuori walkie talkie e telefonino per comunicare i cambi con successo al vice Bompard in panchina.
E i numeri ormai sono da grande squadra. Dodici gol fatti, tutti nei secondi 45 minuti, con ben 10 giocatori diversi, 1 sola rete al passivo. De Sanctis rimane per la quarta volta imbattuto, ma è decisivo pure lui sullo 0-0, con una grande parata su Gabbiadini
L'unico vero neo l'infortunio di Maicon che salterà le prossime gare con Bologna, domenica all'Olimpico, e poi forse anche con l'Inter. Un peccato, ma questa Roma, dove si è rivisto positivamente Dodo', sembra trovare sempre un'alternativa valida e soprattutto non scomporsi mai, anche nei momenti di difficoltà vissuti a Genova. Siamo solo allinizio, il merito è dei giocatori, com sottolinea il tecnico, ma non si può che dire: chapeau mounsier Garcia.