Il Comune darà tutto l'appoggio alla realizzazione del nuovo stadio. DiBenedetto ha le idee chiare
Domenica 2 Maggio 1999 la Roma di Zeman in una rocambolesca ma splendida partita fu battuta per 4-5 dall’Inter, ricordo ancora l’applauso che tutto lo stadio tributò ai giocatori, per l’impegno e la determinazione a giocarsela fino all’ultimo.
Dodici anni dopo, in occasione della sconfitta contro il Cagliari, mi è ricapitato di applaudire dopo un incontro perso. Per quanto mi riguarda, ma penso sia così anche per il resto degli spettatori, nonostante fossi abbastanza contrariato per non aver fatto punti contro una squadra di gran lunga inferiore, ho voluto battere le mani agli albori di un progetto, ad un’idea di gioco innovativa ed ambiziosa, ad una valorizzazione dei giovani che ha pochi eguali.
Anche, e non credo sarà così, se tutto questo si rivelasse solo un’utopia, sarebbe comunque da elogiare il tentativo di cambiare qualcosa in un mondo, come quello del calcio, che rimane conservatore, spesso refrattario ad ogni tipo di modernizzazione.
La Roma da quando è entrata nell’orbita a stelle e strisce di Thomas Di Benedetto ed i suoi soci non è mai stata scontata nelle scelte, iniziando dal management: Franco Baldini e Walter Sabatini sono teste pensanti, oltre ad essere fior di professionisti, non hanno avuto timore di pronunciare le parole “cultura” e “rivoluzione”. Luis Enrique è stato scelto con l’idea di impiantare una “cantera” anche qui dalle nostre parti; la gente ha capito, apprezzato e, per ora aspettato.
Ho avuto modo di conoscere in Campidoglio il futuro Presidente, una persona determinata e con le idee chiare. Sono certo che riverserà tutto il suo entusiasmo in un progetto affascinante di cui sono già state poste le basi. Il mio auspicio è che trasferisca nella Capitale tutto quel background che caratterizza lo sport a stelle e strisce; uno sport che si nutre di marketing, merchandising e soprattutto stadi di proprietà delle società sportive.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, l’Amministrazione di Roma darà tutto l’appoggio ad un iter che vedrà anche l’Assemblea Capitolina protagonista. Personalmente, ritengo che la Roma non possa prescindere dalla realizzazione di un proprio impianto con l’obiettivo di coinvolgere tifosi e famiglia sette giorni su sette.
Lo stadio Olimpico, al quale siamo comunque tutti affezionati non è uno stadio adatto al calcio in quanto la visibilità è assai limitata dalla pista dell’atletica.
Un ultimo pensiero lo vorrei dedicare a Francesco Totti, non solo fuoriclasse ma anche uomo che è assolutamente impossibile non stimare. Il suo nome e il suo volto sono da anni i migliori ambasciatori della squadra in tutto il mondo. Per questo la prima cosa che ha chiesto il Sindaco Alemanno al tycoon statunitense è stata quella di proteggerne il valore.
Concludendo questo mio primo editoriale, gentilmente ospitato da questo sito, non mi resta che attendere la prossima partita contro il Siena, auspicando che si possano raccogliere i primi frutti della meticolosa semina di questi mesi.