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Il difficile compito di Fonseca

di Alessandro Carducci
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci

Programmare è probabilmente il verbo più utilizzato dalle persone organizzate, dalle aziende e dai Governi. Per una società di calcio è l’abc per poter crescere e vincere, soprattutto senza poter disporre del portafogli più gonfio degli altri.

In questo momento nel calcio, in generale, e nella Roma, in particolare, è molto difficile poter prevedere il futuro. La questione Pellegrini è emblematica: il club vuole proporre al giocatore un progetto di crescita ambizioso e concreto ma al momento non può farlo e quindi la trattativa per il rinnovo deve slittare. Non può farlo perché la Roma stava per essere venduta ma il COVID-19 ha ribaltato il tavolo al momento delle firme. Non può farlo perché mentre la proprietà sta cercando nuovi acquirenti e/o soci il club non sa se potrà contare sui soldi della Champions. E si tratta di tanti soldi. Nel frattempo, il mercato è fermo e, come dichiarato da Petrachi, “tutti aspettano e nessuno fa la prima mossa”. Comprensibile. Sarà un mercato molto complicato e sarà, probabilmente, influenzato anche dai risultati che Fonseca riuscirà a ottenere. Sulle spalle del portoghese la pressione è enorme. Pur avendo meno responsabilità di tutti, ciò che farà andrà a influire in maniera significativa il lavoro di Petrachi sul mercato e sarà determinante anche per l’anno prossimo e per il mercato del 2021. Due anni consecutivi senza Champions sarebbero deleteri per le casse del club, già messe a dura prova da quest’anno di purgatorio e dal COVID-19. La cessione a Friedkin sarebbe stata perfetta come tempismo anche perché se il padrone è assente o demotivato il gruppo fatica a combattere unito e con il 100% della determinazione. Non per cattiva volontà né per svogliatezza. È semplicemente la natura umana e l’allontanamento di Pallotta, con la conseguente messa in vendita della Roma, rende il compito di Fienga, Petrachi e Fonseca ancora più arduo.


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