Il fuoco di paglia Pedro e la solita questione Dzeko
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Si rincorrono da giorni diverse indiscrezioni su Edin Dzeko: rimane, non rimane, parla con Mourinho, parlerà, ci ha parlato. Niente a cui non siamo abituati per un giocatore che, da anni, per un motivo o per l’altro viene sempre accostato a operazioni in uscita di vario genere. Non esiste una sessione di mercato senza che si discuta sulla permanenza del bosniaco, che ha ancora un anno di contratto con la Roma. Un contratto oneroso (circa 7,5 milioni netti annui), l’unico buon motivo per volerlo cedere.
Tecnicamente, invece, Edin Dzeko ha ancora tanto da dare, a patto che lui in primis voglia rimanere e che senta la fiducia di Mourinho al 100%. A queste condizioni, può essere determinante perché un calciatore con le sue caratteristiche, la sua abilità tecnica, il suo fisico, la sua bravura spalle alla porta e la sua esperienza è difficile da trovare. E se lo trovi, di certo non costa poco.
Chi è ancora meno sicuro della permanenza è Pedro: arrivato un anno fa con tanta gloria e tanti trofei in bacheca, si sé spento rapidamente come un fuoco di paglia, per poi tornare su buoni livelli solo nelle ultime gare. Nel mezzo, un’intera stagione passata in penombra e pochi momenti da ricordare.
Del tridente delle meraviglie, comprendente Dzeko-Pedro-Mkhitaryan, solo l’armeno è sicuro del posto dopo il rinnovo del mese scorso. Una rivoluzione (quella del reparto offensivo) nella rivoluzione, considerando il mercato che deve ancora iniziare e il ciclone Mourinho che vorrà cambiare tutto all’interno di Trigoria per portare la squadra, il club, ai successi che merita.