Il primo bilancio
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Si è conclusa la prima parte della preparazione della Roma. Senza i nazionali, Luciano Spalletti ha potuto iniziare a instillare nei suoi giocatori il suo modo di giocare. Circolazione veloce della palla, rapide verticalizzazioni ma si è lavorato soprattutto sui movimenti difensivi e offensivi della squadra, sui movimenti di reparto. Lo scorso anno la squadra ha palesato evidenti difficoltà in fase difensiva e questo è il primo scoglio da superare. Daniele Baldini ha lavorato duramente per sincronizzare il movimento del reparto arretrato, per far capire quando salire e quando invece scappare all'indietro. Esercitazioni continue a cui ha partecipato nell'ultima parte anche Juan Jesus, subito ripreso e guidato dallo staff tecnico per fargli capire il prima possibile i movimenti della difesa giallorossa. Buono l'impatto di un altro nuovo, Mario Rui, arrivato dall'Empoli con una voglia matta di sfruttare l'occasione della sua vita. Bene anche Marchizza, almeno in ottica futura. La società punta molto sul difensore giallorosso classe '98, dotato di una fisicità importante e buttato nella mischia da Spalletti nell'amichevole di ieri, nella quale il giovane giallorosso ha siglato il gol vittoria. Bene anche Gyomber, diventato la star del momento per il famigerato coro dei tifosi ma autore di un ottimo ritiro. Vuole giocare con continuità e, per questo, potrebbe partire ma a Pinzolo è tra le rivelazioni. Tra le note positive figura Kevin Strootman. L'olandese è tornato: sta bene, è determinato, ha voglia di riscattare gli ultimi due anni passati in infermeria e lo dimostra in ogni allenamento, in ogni palla, in ogni semplice partitella in famiglia. Anche in quelle a campo ridotto sei contro sei. Vuole vincere, sempre. Vuole il massimo, sempre, e da tutti. In primis da se stesso e poi da suoi compagni. Rimanendo in mezzo al campo, non si può non citare Christian D'Urso, esploso lo scorso anno in Primavera e monitorato con attenzione da Luciano Spalletti. Qualità, velocità di pensiero, testa, determinazione, non è da escludere qualche apparizione in prima squadra quest'anno. Salah è tornato nello stesso modo con cui aveva finito la stagione: segnando e facendo impazzire i suoi avversari sulla fascia. Da rivedere, invece, Iturbe. Sull'impegno dell'ex Verona niente da dire. Il risultato, però, non è ancora soddisfacente. Spalletti ieri l'ha ripreso continuamente perché il giocatore sbagliava a posizionarsi in campo e a muoversi da reparto. Il finale non può che essere dedicato a Edin Dzeko. Delusione della scorsa stagione, il bosniaco è tornato ad allenarsi con l'atteggiamento giusto, propositivo, segnando molti gol ma soprattutto ritrovando il feeling con i tifosi, che l'hanno incoraggiato e sostenuto.