.

Il recupero di Pizarro è decisivo, la posizione di Totti fa discutere

di Marco Terrenato

Chissà se lo ha fatto per non essere da meno del Barcellona, e del suo maestro/collega Guardiola, o semplicemente perché il futuro del calcio è proprio questo: giocare senza difensori di ruolo, con solo centrocampisti e attaccanti. Magari ce lo spiegherà Luis Enrique.

Sicuramente la sua Roma versione San Siro, con Perrotta e Taddei al posto dei terzini e con De Rossi playmaker e centrale aggiunto in mezzo a Kjaer e Burdisso, unici veri difensori in campo, ha stupito tutti.

Contro l’Inter si è vissuta un’altra tappa importante della rivoluzione Roma. Per non parlare ancora di progetto, termine ormai abusato. Il 4-3-3 di Luis Enrique presenta numerose anomalie, o se volete, unicità tattiche.

Con De Rossi schiacciato indietro e gli esterni sulla linea dei centrocampisti, in pratica diventa spesso un 3-4-3, per non perdere il pallone e mantenere quel possesso palla, che anche contro una big del campionato, può diventare a tratti imbarazzante per gli avversari.

E in questo senso il recupero di un giocatore dai piedi buoni come Pizarro diventa altrettanto decisivo. Il problema semmai è davanti dove Luis Enrique sta cercando il tridente giusto per ritrovare la via del gol.

Appena 2 reti in 4 gare, nessuna dagli attaccanti. Sembra anche questa un’anomalia per una squadra che fa del gioco d’attacco la sua principale filosofia. Totti, la cui posizione fa sempre discutere, Osvaldo, Borini, Bojan e Borriello, in attesa di scoprire Lamela, mostrano difetti d’intesa e di concretezza che Luis Enrique spera di risolvere e smentire già da giovedì sera quando all’Olimpico arriverà il Siena e la Roma proverà a vincere la prima gara di questa stagione.      

Da Trigoria intanto arrivano buone notizie per Stekelemburg che sta bene e ha già iniziato la riabilitazione. Si spera di  recuperarlo per i primi ottobre. Nel frattempo spazio a Lobont e Curci.


Altre notizie
PUBBLICITÀ