Il secondo indizio che non fa ancora una prova
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
In una giornata di campionato caratterizzata dall'esplosione del Coronavirus in Italia con 4 partite rinviate, con contagi in aumento così come la psicosi generale, in quel dello Stadio Olimpico si è vista una Roma sulla via della guarigione rispetto alla malattia che la ha afflitta in questo inizio di 2020. Sulla scia della vittoria contro il Gent in Europa League, arrivano 3 punti in Serie A che non arrivavano da più di un mese (19 gennaio contro il Genoa, da Roma-SPAL 3-1 scorso 15 dicembre in casa). Se giovedì in Europa l'importante era vincere, non importava come, la nota positiva, quasi sorprendente, è stata il ritorno al gioco della squadra di Fonseca, fatto di ripartenze fulminee e una trequarti di qualità e velocità diretta da Edin Dzeko, sempre più nella storia giallorossa numericamente parlando. Quattro gol, come successo nell'ultima grande prestazione, quella a Firenze contro i viola, che potrebbero segnare la fine di questo ciclo negativo, anche e soprattutto perché la squadra giallorossa ha ottenuto il secondo clean sheet consecutivo successo soltanto un'altra volta in stagione. Tutte situazioni ipotetiche e in divenire, specie se parliamo di questa Roma capace di essere più Mr. Hyde che Dr. Jekyll in questa stagione. Ovviamente non mancano le situazioni ancora da rivedere. A partire dallo scarso stato di forma di Lorenzo Pellegrini (uscito per affaticamento muscolare dopo 45') o il persistere della frizione Kolarov-tifosi che neanche il gol del 4-0, dopo una grande prestazione della squadra, ha potuto sotterrare l'ascia di guerra. Continuità. L'unica terapia che la Roma deve continuare a seguire, fino a che i risultati positivi possano far smettere di salutare prestazioni come quella contro il Lecce con quella diffidenza di chi ha il timore di una ricaduta. Per questo, la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League, contro il Gent giovedì, deve essere un appuntamento da centrare. "Un indizio è un indizio, due indizi sono ancora una coincidenza, tre fanno una prova".