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Il solito compromesso da accettare

di Gabriele Chiocchio
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Un terzino destro, un terzino sinistro, uno o magari due centrali, un centrocampista, un esterno destro, un esterno sinistro, un centravanti, forse due: a un mese dall’inizio del campionato, la lista della spesa di Florent Ghisolfi è ancora molto lunga, con la possibilità di renderla ancora più abbondante in caso di cessioni non previste. L’importanza che questa lista corrisponda, poi, a elementi il più possibile adatti alle caratteristiche che De Rossi chiede è stata più volte sottolineata anche su queste pagine, e allora l’ipotesi che non tutti questi elementi possano essere a disposizione per la sfida contro il Cagliari si fa più concreta.

Il calendario, da questo punto di vista, ha aiutato la Roma: la squadra, oggi, è ampiamente incompleta, ma non serve un organico messo a punto al 100% per battere formazioni, come i sardi e l’Empoli, che con tutta probabilità si muoveranno nelle zone basse di classifica. Specie se, per il 18 agosto, la Roma avrà già una base di gioco definita, da migliorare poi col proseguire della stagione. L’abitudine degli ultimi anni di aspettare che una quantità sufficiente di talento fosse accumulata per accontentare l’allenatore e portare la squadra al livello richiesto ha un po’, al contrario, disabituato molti all’idea che si possa ottimizzare anche quel che si ha, e in un certo senso sarà più importante fare questo rispetto ad affrettare le operazioni su un mercato che, in ogni caso, non chiude il 18 agosto ma due settimane dopo.

Due settimane che possono fare la differenza, perché sono quelle in cui, come raccontiamo ogni anno, le società che devono vendere allentano un po’ le loro richieste, le scelte si ampliano e le condizioni si fanno più semplici. Le controindicazioni sono le stesse di ogni stagione, perché attendere gli ultimi giorni per trovare elementi fondamentali della rosa può creare indubbiamente uno svantaggio, ma, proprio perché le operazioni da fare in entrata sono ancora tante, è inverosimile pensare che tutte queste possano essere portate a termine prima dell’inizio della Serie A. È un fatto con cui bisogna fare pace, sempre auspicandosi che i giocatori da far arrivare a campionato iniziato siano il meno possibile, e che De Rossi, una volta rientrati tutti i nazionali, possa lavorare in Inghilterra con una percentuale del gruppo definitivo più vicina possibile al 100. Ma che con tutta probabilità, appunto, non sarà 100 e rischia di non essere neanche 90: dovrà essere quella necessaria per non perdere punti contro Cagliari ed Empoli, per evitare di portare avanti questi due nomi come furono portati avanti quelli di Salernitana e Verona un anno fa.


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