Il tesoro nascosto
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Terzo 1-0 consecutivo in campionato, quarto contando anche quello subìto dal Napoli. Dalla Roma di Di Francesco ci si aspettava ben altro, pur non considerando necessariamente un male avanzare un passo alla volta, tre punti alla volta: la Roma continua a non perdere punti fuori dal perimetro delle big e in una maratona come quella del campionato questo è un fatto di grande valore. Non si confondano, però, il risultato e le modalità dei gol (una punizione di Kolarov, un rigore di Perotti, un angolo concretizzato da El Shaarawy) con l’idea di vedere una squadra più lottatrice che propositiva; almeno per quanto riguarda quanto accaduto stasera, l’1-0 non è frutto di cinismo ma di mancata qualità negli ultimi metri di campo di una squadra che, per il resto, ha seguito alla lettera i dettami dell’allenatore. Intensità nel pressing, coraggio nel difendere in avanti rischiando qualcosa in ripartenza, tensione alta dal primo all’ultimo minuto: sembrava quasi una prova di quello che i giallorossi vivranno martedì, con l’importantissima gara di Champions League contro il Chelsea da cercare di condurre in modo quantomeno simile a quello di Stamford Bridge. Anche lì sono arrivati tre gol da due prodezze e un calcio di punizione e tutto ciò che ha separato la Roma da un punteggio più rotondo contro la squadra di Donadoni, per adesso, è ancora più margine che problema. Specie se si attende ancora l’acquisto più oneroso del calciomercato da schierare in una posizione dove si stanno alternando diversi giocatori fuori ruolo (stasera Defrel, El Shaarawy e Perotti) o fuori contesto rispetto alle idee dell’allenatore (Florenzi, di piede destro quando per tutta l’estate si è inseguito e poi acquistato un mancino), specie se il turnover in questo momento è un mantra da non scalfire se si vuole arrivare nei momenti decisivi della stagione con benzina ben distribuita nelle gambe dei calciatori. La Roma continua a nascondere il suo tesoro, quello per cui in estate si è fatta una scelta ben precisa: presto, però, sarà il momento di tirarlo fuori.