.

Il Tre Fontane inizia a stare stretto, la Femminile merita di giocare sempre all'Olimpico

di Marco Rossi Mercanti
Fonte: L'editoriale di Marco Rossi Mercanti

La sensazione che lascia Roma-Barcellona è di grande amarezza. Nonostante l’incipit possa sembra negativo, in realtà è un messaggio che esalta ancora una volta il lavoro di Spugna e delle sue ragazze. Il Barcellona è di un’altra categoria e lo si è visto, eppure se la Roma avesse pareggiato non avrebbe rubato nulla. Un qualcosa difficile da ipotizzare quando affronti una squadra abituata a giocare la Champions League, che l’ha già vinta ed è tra le candidate per il trionfo.

Spugna aveva dichiarato alla vigilia di non avere timore e provare a imporre il proprio gioco. Questa volta, però, la Roma si è dovuta snaturare per gran parte del match non per proprie colpe, semplicemente per bravura dello straordinario avversario che aveva di fronte.Le giallorosse hanno sofferto tanto, ma hanno resistito anche grazie a una Ceasar in versione Wonder Woman.

E adesso arriva il rammarico di cui abbiamo accennato all’inizio. Nel finale, il Barcellona è apparso piuttosto distratto e la Roma è riuscita a creare almeno quattro occasioni che non è riuscita a sfruttare. A questi livelli, d’altronde, così come vieni punito alla prima disattenzione, al tempo stesso devi essere cinico quando ti si presenta una chance, ma così non è stato.

Il risultato, però, numericamente parlando, tiene la Roma ancora in corsa per sognare una semifinale. Servirà più di un’impresa, questo è chiaro, però già il fatto di poter volare a Barcellona con la pazza idea di provarci realmente è già un grande traguardo.

Un pensiero anche per il pubblico presente. Roma-Barcellona è entrata nella storia del calcio rosa perché è il match femminile italiano con più presenze in assoluto (39.454 spettatori). Numeri che certificano la crescita del movimento in sé, ma che sono tali per merito esclusivo dei tifosi giallorossi.

L’amore dei supporters ha ormai invaso totalmente anche la Femminile, perché non esiste una Roma con gli uomini o una con le donne, ne esiste solo una. E quindi viene lecito domandarsi: perché limitarsi a un quarto di finale di Champions League per giocare all’Olimpico? Non sarebbe giusto vedere le ragazze di Spugna ogni partita in questo stadio?

Un’ipotesi altamente complicata perché durante la stagione sportiva l’Olimpico è occupato da Roma, Lazio e dalla Nazionale di rugby, motivo per il quale trovare una collocazione fissa anche per la Femminile diventerebbe un’impresa maggiore di quella che attende la Roma mercoledì prossimo a Barcellona. È un peccato perché questa squadra se lo merita e il “Tre Fontane” dopo questa sera inizia a stare un po’ stretto.


Altre notizie
Venerdì 13 dicembre
PUBBLICITÀ