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Il valore di Cristante. Uno come lui sempre meglio trovarlo che perderlo

di Marco Rossi Mercanti
Fonte: L'editoriale di Marco Rossi Mercanti

Il pareggio dell’Italia in casa della Macedonia del Nord ha ricordato per certi versi l’inizio di stagione della Roma. La Nazionale, pur favorita, ha raccolto un solo punto proprio come i giallorossi contro Salernitana ed Hellas Verona (escludiamo il Milan che è di caratura superiore), subendo il gol praticamente al primo tiro in porta con Donnarumma non esente da colpe proprio come Rui Patricio al Bentegodi.

Come se non bastasse, dopo le rinunce di Pellegrini e Chiesa, il nuovo CT Spalletti ha rispedito a casa Mancini e Politano, entrambi usciti acciaccati dal match contro la Macedonia del Nord. Una situazione analoga a quella vissuta da Mourinho, alle prese prima della sosta con gli stop di Dybala e Renato Sanches. Insomma, vedi l’Italia e sembra di rivedere la Roma, con un punto in comune chiamato Bryan Cristante.

Il centrocampista continua a essere uno dei calciatori che maggiormente divide le opinioni. Da una parte viene spesso bersagliato dai tifosi (diciamo una buona parte per non fare di tutta l’erba un fascio), dall’altra è imprescindibile per tutti gli allenatori con cui ha lavorato, compreso Spalletti che gli ha subito affidato le chiavi del centrocampo azzurro.

Quindi la domanda sorge spontanea: qual è il valore di Cristante? In questi casi si dice che la verità sta nel mezzo. Cristante probabilmente non sarà mai un fenomeno, ma non è nemmeno un brocco. Provate a spiegarlo a Daniele De Rossi, uno che di centrocampo se ne intende, quando durante la conferenza stampa in cui annunciava l’addio alla Roma nel maggio 2019 disse testualmente: “Ne vorrei cento come Cristante”.

Un’investitura prestigiosa da parte di un simbolo come l’ex capitano nei confronti di un calciatore giunto al sesto anno nella Capitale e legato al momento sino al 2027. Un traguardo non scontato di questi tempi, senz’altro meritato per un giocatore che ha messo sempre la Roma al primo posto, interpretando tutti i ruoli del centrocampo e retrocedendo all’occorrenza anche in difesa.

Cristante è un giocatore utile per qualsiasi allenatore e questa sua caratteristica lo ha portato a trovare sempre un posto nell’undici titolare. Nonostante un carattere apparentemente mite, Cristante è un leader. In campo si arrabbia come una biscia, mentre fuori lo sentiamo spesso nei post gara di Roma e Italia (anche dopo la gara contro la Macedonia del Nord) perché è uno che ci mette la faccia davanti alle telecamere e non si tira mai indietro. Probabilmente continuerà a dividere tante persone, ma uno come lui è meglio trovarlo che perderlo.


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