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Impressioni di settembre

di Gabriele Chiocchio
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Appena due mesi abbondanti di lavoro, appena tre partite ufficiali giocate: arrivare a conclusioni alla metà di settembre è come minimo inopportuno, pur nella morsa di risultati da ottenere che rendono il primo mese di stagione importante quanto l’ultimo. Risultati che la Roma in questo inizio di stagione ha dovuto ottenere in partite considerabili tra il tosto e il difficile, come quelle con Atalanta, Inter e Atletico Madrid (e sarebbe rientrato in questo range anche l’impegno di Genova contro la Sampdoria): vedere come se la caveranno in contesti più agevoli come i prossimi match che aspettano la squadra di Di Francesco aiuterà ad avere un quadro più chiaro della situazione. Anche se ai primi tre match, oltre che i punti raccolti (tre in campionato, uno in Champions League) si possono già raccogliere idee e sensazioni. Come, ad esempio, quella che davanti qualcosa manchi a prescindere dagli interpreti che scendono in campo: il pallone giocato a Perotti e giocato da Perotti sulla fascia sinistra dovrebbe essere la scintilla della manovra, ma finora ha finito per essere, sostanzialmente, la manovra per intero. L’idea di arrendersi e tornare al passato (leggasi: la difesa a 3) sembra insinuarsi pian piano in sempre più teste, inclusa quella dello stesso Di Francesco che l’ha utilizzata “per non perdere la partita” e chissà se finirà per utilizzarla per vincerle, le partite. L’eterno conflitto tra calo fisico e scarsa tenuta mentale già si sta riproponendo, vedendo una squadra che nei primi tempi tiene, nei secondi molla un po’ e non è chiaro se questo accade perché senza più benzina o sfinita nella testa dalla necessità di fare cose che non ha ancora nelle corde, come uscire palla al piede dal basso. Interrogativi leciti e legittimi all’inizio di un campionato, di una Champions League e di quello che si spera possa essere un ciclo pluriennale, ma probabilmente da non amplificare prima ancora che il tecnico abbia provato fisicamente a cercare delle risposte. E a settembre è difficile darle, settembre è il mese delle impressioni.


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