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Insistere sulla nuova strada o tornare alla vecchia con un Lukaku in più?

di Gabriele Chiocchio
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Quattro gol segnati, sei subiti, un punto, come il Cagliari neopromosso e più solamente dell’Empoli. È disastroso il bilancio di questa sorta di prologo di campionato, che però assegnava punti esattamente come le trentacinque partite che si giocheranno dal 16 settembre in poi, e che dunque fa sì che i giallorossi partano già a handicap rispetto alle concorrenti: -8 da Inter e Milan, -6 dalla Juventus, -5 dall’Atalanta e dal Napoli, -3 dalla Fiorentina, -2 dalla Lazio. Distacchi da metà stagione (negativa), presenti già quando ancora le giornate sono lunghe e le temperature abbastanza alte.

Tutti numeri che evidenziano problemi, in particolare nella fase difensiva. È vero, la Roma ha incassato 6 reti da 8 tiri e probabilmente (o, almeno, auspicabilmente) questa è una media che andrà smorzandosi al passare delle giornate, ma anche guardando la modalità delle reti subìte si percepisce chiaramente un calo della qualità della fase difensiva proposta dai giallorossi. 

Ora, sappiamo tutti come Mourinho curi questa parte del gioco ed è difficile ipotizzare che tutt’a un tratto le abilità del portoghese si siano volatilizzate. Sappiamo anche come, durante l’estate ma anche nelle prime partite ufficiali stagionali (magari non quella col Milan), la Roma stia provando a fare qualcosa di diverso rispetto al passato e che per cambiare modo di fare calcio ci vuole del tempo. Un tempo che la Roma non ha esaurito ma di cui ha fatto uno spreco troppo ampio, con la classifica che sta lì a testimoniarlo.

L’arrivo di Lukaku ha indubbiamente alzato il livello di talento a disposizione di Mourinho e allora l’interrogativo viene spontaneo: vale la pena continuare su questa via nuova, nella speranza di arrivare a ottenere un totale maggiore della somma delle parti, o meglio tornare a una Roma più vicina a quella vecchia, preservando il rendimento di alcuni singoli apparsi in evidente imbarazzo col nuovo sistema, e aggiungendo quello che il belga potrà dare in fase finalizzativa (e non solo)? 

Basterà il numero 90 a colmare il più delle lacune che lo scorso anno hanno impedito alla Roma di andare oltre il settimo posto sul campo? Lo scopriremo da Roma-Empoli, quando il clima sarà già quello di un dentro o fuori, come mai ci si sarebbe potuti aspettare.


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