L'arma in più
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Roma-Zorya Luhansk non può certo rappresentare una svolta della stagione della Roma; non rappresenta una svolta nemmeno della Conference League della Roma, perché se l’obiettivo del secondo posto è raggiunto, il primo - che evita il barrage di febbraio con le terze dell’Europa League - è ancora tutto da conquistare e occorrerà vincere l’ultima partita, quella di Sofia contro il CSKA, sperando che nel frattempo i morbidi ucraini fermino in qualche modo il Bodø/Glimt.
Per un problema che potrà crearsi tra due settimane, ce n’è uno che, si spera, possa essere in via di risoluzione. Problema in senso lato, perché il rendimento di Nicolò Zaniolo fino a questo momento non è stato certamente positivo, ma non era neanche la causa di tutti i mali tecnici della Roma. Non era, però, neanche uno degli elementi su cui fare cardine in questo inizio di stagione e, se non si poteva fare totale affidamento su un calciatore reduce da un anno e mezzo di stop per infortunio, aspettarsi qualcosa in più era lecito.
Quello che di Zaniolo fino a questo momento era piaciuto meno è stato lo sbagliare scelte, l’impuntarsi - anche lecitamente, fino a un certo punto - nel cercare la soddisfazione e la gioia personale facendo venire meno una concretezza necessaria per la squadra. Anche oggi Nicolò aveva iniziato su quella linea, fino a che la bottiglia si è stappata con il gol del 2-0. Da quel momento in poi è come se fosse iniziata una nuova partita - e, si spera - una nuova stagione per il numero 22, che, una volta sistemata la pratica, è sembrato più leggero, nelle gambe e nella testa, nel cercare ciò che serviva più alla squadra, come l’assist per il momentaneo 3-0 di Abraham.
È ovvio, ci sono ancora degli step da fare, avversari più tosti, contesti più competitivi, competizioni più importanti. Ma senza più la scimmia del gol, Zaniolo potrà essere d’ora in poi davvero un’arma in più. Finalmente.