L'importanza di fare gol
Per la Roma di Rudi Garcia la vittoria sull'Udinese è stata fondamentale per rispondere al Napoli che per pochi minuti, con due gare in più, si era ritrovato appaiato in classifica ai giallorossi, ma soprattutto ha restituito consapevolezza a un attacco a secco di gol da ben due partite. E per questo, come ampiamente previsto, è stato decisivo il ritorno in campo di Francesco Totti.
Il capitano romanista è tornato titolare e la Roma, finalmente in un Olimpico aperto a tutti, ha ritrovato verticalità, concretezza offensiva e naturalmente i tre punti, consolidando il secondo posto e lanciandosi nella volata finale con maggior fiducia. La vittoria è stata sofferta, ma il 3-2 sui friulani ha più di una giustificazione, compresi i due gol al passivo registrati in una sola partita, quanti finora la miglior difesa del campionato ne aveva fin qui subiti in casa.
Le assenze di due mastini come De Rossi e soprattutto Strootman, a cui la squadra e tutto lo stadio hanno dedicato questa vittoria, hanno improvvisamente scoperto una retroguardia che, nonostante le prestazioni eccellenti di Benatia e Castan, ha concesso molte occasioni, come mai le era accaduto in questa stagione. Taddei (intramontabile) e Nainggolan, insieme a Pjanic hanno costruito tanto gioco ma non hanno garantito la necessaria copertura sulla mediana, consentendo ai rapidissimi incursori bianconeri di creare numerose situazioni pericolose e se De Sanctis non avesse trovato una serata di grazia, compiendo alcuni interventi prodigiosi sui tentativi di Badu e dell'ex compagno di squadra Di Natale, il risultato sarebbe stato ben diverso.
Soprattutto nella ripresa, perché il primo tempo tutto sommato la Roma lo ha giocato bene, con grande concentrazione, segnando con Totti (sono 16 all'Udinese e 233 in serie A) e Destro, alla settima rete in campionato, schierati contemporaneamente da Garcia, contrariamente a quanto pronosticato da tutti alla vigilia. Insieme a Gervinho, probabilmente, rappresentano il tridente più sbilanciato in assoluto e anche qui c'è una spiegazione a una gara così in bilico da parte dei giallorossi. Impossibile trovare l'equilibrio costante con giocatori che per natura rincorrono poco l'avversario di turno. E fortunatamente è arrivato il colpo da biliardo di Torosidis, al primo gol in campionato dopo quello in Coppa Italia.
"Meglio dover risolvere problemi difensivi, che offensivi" ha sentenziato con la solita puntualità Garcia. E ha ragione. Questa Roma non doveva certo dimostrare di saper difendere, ma piuttosto doveva cancellare quelle incertezze sotto porta che erano costate il pareggio casalingo con l'Inter e la sconfitta beffa di Napoli.
Evidentemente un rischio calcolato. L'allenatore della Roma ha privilegiato la fase d'attacco, considerando anche l'assenza per qualifica di Maicon e il ritorno dal primo minuto di Dodò, ancora in rodaggio dopo due mesi di stop. Siamo certi che già da sabato prossimo contro il Chievo si vedrà una squadra meno sbarazzina. Poi nella gara successiva (in casa con il Torino) ci sarà anche De Rossi e allora tutto o quasi potrà tornare a posto.