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L'ubiquità di Florenzi e le pennellate di Totti non bastano. Andreazzoli dovrà recuperare Osvaldo

di Alessandro Carducci

Si ferma a tre il numero di vittorie consecutive della Roma. I giallorossi impattano contro l’Udinese al termine di una gara non certamente esaltante, almeno dal punto di vista dello spettacolo. Tatticamente, Andreazzoli argina le ripartenze dell’Udinese grazie ad un centrocampo folto e abile a fare da frangiflutti davanti alla difesa. De Rossi e Perrotta non offrono una prestazione vistosa ma fanno il cosiddetto lavoro sporco e la Roma centralmente subisce pochissimo. In avanti lo schema è piuttosto semplice ma allo stesso tempo efficace: Totti arretra, prende palla, evita l’intervento degli avversari, disegna traiettorie che solo lui riesce a vedere e serve in profondità Florenzi. Sono loro gli uomini chiave per un’ora abbondante: il Capitano giallorosso pennella assist che riconciliano con il calcio mentre il secondo corre ovunque, procurandosi almeno 2 ghiotte occasioni e tornando in difesa ad aiutare Castan. Lo si può vedere gettarsi in avanti alla ricerca del gol e sul seguente contropiede respingere un attacco friulano nell’area romanista. Oltre alla resistenza, la disciplina tattica e alla determinazione, l’ubiquità è tra le sue migliori caratteristiche. La partita si trascina via poi con tanta noia e le poche emozioni le regala un arbitraggio che, democraticamente, alla fine scontenta tutti. Anche la prestazione di Osvaldo, subentrato a Totti nella ripresa, scontenta tutti, anche chi lo ha sempre difeso e sostenuto. Il gol sbagliato c’entra poco, con il giocatore tra l’altro partito in leggero fuorigioco, ma è l’atteggiamento in campo a disorientare i tifosi. Eppure basta andare a ritroso di sole tre settimane e tornare alla vittoria contro la Juve per vedere il miglior Osvaldo della stagione: pur senza segnare, l’italo argentino giocò una partita strepitosa offuscata solo dal bolide con cui Totti regalò i tre punti alla Roma. L’Osvaldo di quella sera giocherebbe titolare in quasi tutte le squadre italiane mentre quello attuale rimane giustamente in panchina in una Roma priva anche di Destro. Ad Andreazzoli l’arduo compito di restituire a Roma il giocatore che, fino ad ora, ha siglato 11 gol in serie A. Uno in più di Klose, uno in più di Totti, due in più di Palacio e quattro in meno di Di Natale.


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