L'uomo che continua a stupire il mondo
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
La Roma rischia di annegare nelle sue incertezze, di affogare davanti ai suoi tifosi, risorgendo grazie all'uomo che l'ha guidata negli ultimi 20 anni. Sembra una favola, forse lo è, anche se non sarà certamente l'ultima: “Voglio scrivere favole ancora più belle”, le parole di Francesco Totti a fine gara. Sì, perché lui di smettere non ci pensa proprio: “Finché sto così perché dovrei farlo?”, le parole del Capitano giallorosso. A quasi 40 anni di età, Totti è la dimostrazione di quanto sia la testa a fare la differenza. Sempre. Finché avrà voglia di mettersi in gioco, voglia di divertirsi, di sacrificarsi, di allenarsi sotto la pioggia, di andare in ritiro con la squadra, di sostenere i lunghi viaggi in giro per l'Europa, finché avrà lo stesso entusiasmo di 20 anni fa potrà continuare a scrivere la sua favola. Non è solo una questione romantica, di calcio vecchie maniere. È anche una questione pratica: con lui in campo la squadra è più tranquilla, serena, gioca in scioltezza e con più entusiasmo, trascinata da questo giovanotto con la maglia numero dieci. Quello che Totti toglie sotto il profilo atletico, restituisce sia come qualità delle giocate ma anche come personalità, sicurezza e tranquillità da trasmettere alla squadra. Il rigore che ha calciato era fondamentale, la palla scottava, bruciava e, nel momento di calciare, un silenzio spettrale ha ammutolito i circa 30.000 dell'Olimpico, che hanno trattenuto il fiato prima di far esplodere la loro felicità. Totti ha calciato con la solita freddezza, con la classe del campione che non si arrende al passare del tempo, a una carta di identità impietosa, una carta di identità che però dovrà ancora aspettare prima di far valere le proprie ragioni. Totti non è un calciatore come tutti gli altri, non lo è mai stato e mai lo sarà ma non solo per le sue qualità in campo, per il piede vellutato e per quei lanci di prima intenzione che sono sempre stati il suo marchio di fabbrica. Totti è, e resterà, nella storia del calcio anche per quello che rappresenta per questa città, per il carisma che esercita anche solo entrando in campo, per come con semplicità riesca a cambiare una partita, a ridare entusiasmo ai suoi compagni, ai tifosi, a chiunque stia guardando la gara in tv. Come un comandante che incita le sue truppe, che spinge i suoi soldati a dare tutto sul campo di battaglia, così Francesco Totti spinge tutti a dare qualcosa in più, a lottare per ogni maledetto centimetro, fino all'ultimo secondo. Fino alla fine.