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La Champions passa da Lukaku e (forse) anche la sua conferma

di Marco Rossi Mercanti
Fonte: L'editoriale di Marco Rossi Mercanti

La qualificazione in Champions League è l’obiettivo dichiarato della Roma e, nonostante un avvio al di sotto delle aspettative, sono appena tre i punti di distanza dal Napoli quarto. È vero che adesso i giallorossi sono attesi da un calendario ben più complicato come abbiamo analizzato più volte, ma questo non può e non deve scoraggiare la Roma. D’altronde, se si vuole tornare a disputare la più importante competizione per squadre di club – che dalla prossima stagione accoglierà 36 partecipanti – non bisogna aver timore degli scontri diretti, anzi occorre iniziare a vincerli. 

Per rendere possibile questo obiettivo, la società ha portato nella Capitale Romelu Lukaku. Avere un attaccante come il belga in rosa, seppur per un solo anno essendo in prestito secco, non capita tutti i giorni e non sfruttarlo a dovere potrebbe rivelarsi una clamorosa occasione mancata. Certo, in passato la Roma ha giocato la Champions – e per tanti anni – anche senza Lukaku, però avere un attaccante del suo calibro ed essere attualmente in una posizione da Conference League è un controsenso.

L’impatto di Lukaku non ha deluso le aspettative perché il belga ha segnato 9 reti in 14 partite e solo contro il Torino il suo gol non è servito per vincere. Per alcuni è apparso un po’ in affanno nell’ultimo periodo, con 2 marcature in 6 partite più un rigore sbagliato contro il Lecce.

Per tutta risposta, Lukaku ha pensato bene di smentire le prime critiche con una prestazione maiuscola in nazionale, segnando quattro gol in 20’ (dal 17’ al 37’) oltre a procurarsi un’espulsione, prima di venire preservato dal CT Tedesco. Per carità, l’avversario affrontato era l’Azerbaijan (120ª posizione nel Ranking UEFA), ma un attaccante vive per il gol e farlo anche in incontri abbordabili è sempre un bene.

A maggior ragione per uno come Lukaku, un giocatore che se non segna o aiuta la squadra sta male, come ha ricordato Mourinho nel post di Roma-Lecce dove il belga aveva sbagliato un rigore: “Romelu è molto emozionale, sensibile, quando sbaglia un rigore soffre. Avere la possibilità di segnare il gol vittoria nel finale è ottimo per farlo dormire meglio e sorridere. Ha un cuore grande”.

Al netto delle difficoltà generali riscontrate dalla Roma in questo primo scorcio di stagione, la qualificazione in Champions League passa da Lukaku. È ancora troppo presto per parlare del suo futuro nella Capitale oltre quest’anno in prestito ma, se dovesse aiutare il club a raggiungere l’agognato traguardo, provare a confermarlo potrebbe rivelarsi una pista più praticabile.


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