La crescita di Iturbe, l'involuzione di Pjanic e la Totti dipendenza della Roma
Atalanta, Sassuolo, Lazio, Palermo e Fiorentina: nelle ultime cinque gare di campionato la Roma è passata in svantaggio ben cinque volte. Troppe per una squadra che ambisce a vincere qualcosa. Dopo il tracollo contro il Bayern, i giallorossi hanno perso la fiducia che, faticosamente, si erano guadagnati sul campo a suon di prestazioni convincenti. Negli ultimi due mesi il crollo è stato però netto e impietoso e riguarda sia il gioco, lento e prevedibile, sia l'approccio alla gara. Nella ripresa la reazione è stata visibile e i giallorossi hanno creato delle occasioni trovando anche il pareggio. Poi sono riemersi i soliti problemi: imbottigliamento per vie centrali, poco movimento senza palla e una Totti dipendenza sempre più evidente. Il numero dieci giallorosso fa da collante fra centrocampo e attacco e illumina un gioco altrimenti lento e troppo spesso prevedibile. Uscito lui, i capitolini hanno faticato a rendersi pericolosi. Preoccupa l'involuzione di Pjanic: l'ex Lione, entrato al posto di Strootman, non ha preso per mano la squadra, limitandosi a fare il compitino e costringendo Nainggolan a fare anche il suo lavoro.
La classe di Totti, l'altruismo di Iturbe (bellissima la sua partita di sacrificio e concretezza) e la freddezza di Ljajic. Shakerate tutto e otterrete il gol del pareggio della Roma. Da qui i giallorossi dovranno ripartire ma dovranno farlo in fretta.