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La difficoltà di rompere il ghiaccio

di Gabriele Chiocchio
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Il calcio è ricominciato, finalmente, anche in Italia, e dando un’occhiata a quello che è successo qui, ma anche a Germania e Spagna, si nota come ci siano diverse squadre che nelle prime gare hanno faticato a proporre un calcio di un certo livello. È semplicemente la normale conseguenza di un periodo di stop così lungo, che, oltretutto, non ha visto neanche la disputa di test amichevoli (se non quelli in famiglia, con valenza decisamente relativa), per una ripresa che mai è stata così a freddo. La Roma dovrà attendere ancora una decina di giorni prima di poter riassaggiare il terreno verde dell’Olimpico e lo farà contro una Sampdoria che, da una parte, avrà già rotto il ghiaccio scendendo in campo domenica 20 contro l’Inter, e dall’altra si presenterà all’Olimpico con sulle gambe già 90 minuti, pur con 5 sostituzioni potenzialmente effettuate nel corso del match del Meazza. Vantaggi e svantaggi che la Roma non avrà e che il 24 ricomincerà la sua (folle, o quasi) corsa alla Champions League da zero. Su queste pagine abbiamo parlato della ricerca della qualità come possibile chiave per poter mettere le mani su più punti possibile senza dover ricorrere a un’intensità difficile da mettere in campo per diversi motivi più volte spiegati; è naturale però pensare che sia difficile, specie vedendo le gare del weekend, ripartire mettendo subito in campo meccanismi che vanno rodati anche e soprattutto nelle partite ufficiali. Il primo compito di Paulo Fonseca, dunque, sarà quello di mettere a lucido almeno individualmente il maggior numero possibile degli elementi a sua disposizione, in quanto una singola giocata, un calcio piazzato o un episodio mai come adesso possono cambiare le sorti di un’intera annata. Anzi, di un intero anno, visto che si è iniziato ad agosto e si finirà sempre ad agosto.


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