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La fine dei homportamenti giusti

di Emanuele Melfi
Fonte: VoceGiallorossa.it

Il campionato è finito ma, giustamente, le polemiche non accennano a placarsi. Alcuni episodi - quello più eclatante la partita tra Lazio ed Inter - non hanno lasciato indifferenti non solo chi il calcio lo vive con passione, i tifosi, ma anche qualche addetto ai lavori. I commenti a caldo dell'ultima domenica di campionato ci hanno regalato qualche dichiarazione 'fotocopia' di troppo; dal "hanno vinto con merito" al "complimenti all'Inter, è la squadra più forte". Questo al popolo giallorosso è piaciuto poco. Chi ha buona memoria non avrà difficoltà nel ricordare con quale atteggiamento di spocchia e poco edificante il clan nerazzurro ha affrontato la finale di coppa Italia e la 'finale di Siena, salvo poi - a scudetto conquistato - dichiarare la loro 'immensa stima' per i giallorossi.

Nella giornata di ieri, attraverso le pagine de "Il fatto quotidiano", mister Ranieri ha deciso di scendere pesantemente in campo mettendo fine - speriamo - al tempo dei "homportamenti giusti" e degli sguardi nel vuoto. Le interviste di Verona sono sembrate molto simili a quelle di qualche tempo fa quando a lamentarsi per i furti perpretati ai danni della Roma erano soltanto i sostenitori giallorossi. Ad onor del vero gli unici che ci hanno sempre messo la faccia, come calciatori, come uomini e come romanisti sono stati solo Francesco Totti e Daniele De Rossi.

Il tecnico romano, disgustato da quanto visto quest'anno, è stato duro con il calcio italiano: "Come sportivo, è stata un'enorme delusione. L'avevo detto prima, non è possibile che nel campionato italiano le ultime tre giornate del torneo non siano giocate in contemporanea. Ma regna il business e quindi, conseguentemente, anche spettacoli come Lazio-Inter". Poi, contrariamente da quanto fatto da molta stampa faziosa e asservita, ha finalmente attaccato chi pensa di aver vinto 'contro tutto e tutti': "Quelle parole così nette dei vincitori ad esempio, 'Abbiamo vinto uno scudetto contro tutto e contro tutti'. Questa sicumera, anche un po' ridicola, mi fa riflettere. Non sono bastate le immagini di Lazio-Inter per stendere un velo definitivo su quello che è accaduto davvero? Hanno visto un film che non esisteva e nell'isola Italiana, hanno trovato tante persone che hanno abboccato a una storiella risibile. Mi lascia l'amaro in bocca. Ogni allenatore, presidente, tifoso, può declinare un suo cahier de dolèance, stilare una lista delle recriminazioni, ma perlomeno chi vince in quel modo, abbia il buon gusto di non dire nulla".

Il tifoso romanista, abituato a perdere ingiustamente e in silenzio, aveva profondamente bisogno di questa pubblica denuncia. Sembra finita davvero l'era dei homportamenti giusti.


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