La forza del gruppo
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Rossi Mercanti
La prima sosta delle nazionali volge al termine e si torna a fare sul serio. Per la Roma inizia il primo periodo delle sette gare ogni tre giorni, quello che coinvolge tutte le squadre partecipanti alle coppe europee. Abbiamo analizzato più volte il calendario e, tutto sommato, sembra abbordabile. Il pessimo avvio di stagione, però, invita come non mai a evitare di stilare tabelle e pensare partita dopo partita.
Con tanti match così ravvicinati, è inevitabile che torni in auge il fattore rosa lunga. In tal senso, le squadre con più ricambi all’altezza risultano avvantaggiate perché, usando come esempio la regola della proprietà commutativa in matematica, cambiando l’ordine degli addendi (dei calciatori in questo caso) il risultato non cambia.
Facile a dirsi, ma a farsi? La Roma ha una rosa tale da sopperire alle tre competizioni che giocherà? Dopo un primo sguardo, la risposta è affermativa. La società ha messo a disposizione di Mourinho una squadra numericamente lunga, anzi in alcuni reparti anche troppo se pensiamo all’attacco che annovera Dybala, Lukaku, Belotti, Azmoun senza contare il lungodegente Abraham.
La differenza, però, è la qualità dei giocatori e la loro condizione fisica. Probabilmente, gli esterni sono il reparto più in difficoltà. Tra Kristensen, Celik, Karsdorp, Spinazzola e Zalewski forse il polacco è quello che dà maggiori garanzie, nonostante sia stato adattato nel tempo a ricoprire quella zona del campo.
Passando ad analizzare l’aspetto fisico, invece, quante volte è stato detto che, se la Roma avesse tutti i suoi effettivi al 100% della forma, sarebbe un’altra squadra? Pensiamo solo a Dybala che la passata stagione, nonostante i tanti acciacchi, è stato il miglior marcatore della Roma con 18 reti complessive più 8 assist. Un discorso che possiamo allargare anche ad Aouar, Renato Sanches, Azmoun e capitan Pellegrini, quest’ultimo spesso in campo stringendo i denti. È inutile ragionare con i “se” e con i “ma”, tuttavia con una certa integrità fisica la questione si farebbe interessante.
Mourinho è un tecnico che ama cambiare poco e lo abbiamo visto anche qui a Roma. In un periodo così denso d’impegni, però, è necessario affidarsi alla forza dell’intero gruppo per rilanciarsi in campionato e partire bene in Europa League. Infortuni permettendo, con l’auspicio che sotto questo punto di vista il peggio sia alle spalle.