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La luce di una Roma diversa, con un però

di Gabriele Chiocchio
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Due gol nei primi minuti e una gara condotta in grande tranquillità: Roma-Empoli del settembre 2023 ha certamente delle similarità col Roma-Empoli del febbraio 2023, che però si fermano, appunto, a esito (non risultato) e modalità di due dei sette gol, che pure non sono poco anche perché in campionato non arrivavano da diciassette anni. Ma rispetto all’incrocio dello scorso campionato, capitato in un momento diverso, con una Roma diversa, ci sono alcune cose, appunto, diverse, che possono accendere un lume di positività dopo un primo mese di stagione - sosta compresa - in cui neanche l’arrivo di un gigante come Romelu Lukaku aveva smorzato la tristezza e la preoccupazione.

Proprio Lukaku ha giocato la prima da titolare in maglia giallorossa e lo ha fatto come chiunque si aspettava: riferimento davanti per tenere su il pallone e smistarlo sugli esterni, decisamente più liberi del normale perché il belga ha naturalmente richiamato su di sé l’attenzione di più difensori. Il risultato è stato, per esempio, un rigore guadagnato da un cross sbagliato proprio per Lukaku e un raddoppio arrivato su un cross giusto - benché Lukaku in questo caso c’entrasse poco - perché calciatori di Serie A non possono faticare in questo fondamentale per un fatto tecnico, ma anche per un fatto di preparazione al gesto stesso, in questi casi ben eseguito perché c’erano migliori presupposti perché questo accadesse.

Il belga è stato uno dei cinque nuovi acquisti messi in campo dall'inizio da Mourinho, e tutti loro hanno dato quel qualcosa in più che da loro ci si aspetta: di Lukaku abbiamo già parlato e paradossalmente è quello che ha dato di meno nonostante il suo primo timbro romanista, Renato Sanches, tra i più attesi anche alla lettura delle formazioni, ha fatto vedere le sue capacità di inserimento, Kristensen ha messo a segno (finalmente, e il discorso vale per tutto il pacchetto degli esterni destri) un assist, Paredes ha messo in campo la sua capacità di controllare il pallone e al contempo di riconquistarlo con la sua energia, Ndicka la sua fisicità nell’interpretare il ruolo di terzo di sinistra.

Il “però” è ovviamente molto grande e non riguarda neanche solo l’avversario, che era l’Empoli degli 0 punti, degli 0 gol e del quasi 0 mostrato anche questa sera allo Stadio Olimpico: il mercato “da settlement agreement” che oggi ha sostanzialmente funzionato non è detto che lo faccia sempre, per le solite questioni fisiche. Oggi ci sei, domani chissà, dopodomani forse: da giovedì inizia il tour de force (anche se un po’ più tour, viste le tante trasferte, e meno de force, visto il livello degli avversari) e chissà quante volte avremo il piacere di vedere questa Roma qui, con questi giocatori qui (e infatti Renato Sanches è stato già gestito, sostituito da Bove, così come lo stesso Dybala). Intanto, ci si può godere anche più un briciolo di serenità, con tre punti in più in tasca e la testa finalmente un po’ più alta.


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