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La nuova vecchia Roma: nessun dettaglio è lasciato al caso

di Luca d'Alessandro
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro

Definire amichevoli quelle della Roma è un bell'eufemismo. Anche se ancora non abbiamo assistito a gare movimentate dal punto di vista disciplinare (come successo nelle passate stagioni), si può affermare, senza aver il timore di essere smentiti, come Mourinho stia già pensando alla squadra in ottica campionato. In fin dei conti c'è poco da provare: la squadra è la stessa della scorsa stagione con Aouar, Ndicka e Kristensen come volti nuovi. Pregi e difetti di ogni calciatore quindi sono già stati bene individuati dallo Special One. Ecco dunque che il primo pensiero del tecnico giallorosso sia quello di limitare i danni già alla prima giornata contro la Salernitana e iniziare da subito a schierare la formazione più vicina possibile a quella che manderà in campo all'Olimpico il prossimo 20 agosto. Spiegate dunque le assenze dal primo minuto di Pellegrini e Dybala, come il fatto di Mourinho non in panchina, visto che i tre saranno squalificati contro la squadra campana. 

Alla fine contro lo Sporting Braga esce fuori un pareggio per 1-1 che non fa altro che confermare ciò a cui siamo abituati. Partiamo dalle note positive, ossia la vena prolifica di Stephan El Shaarawy. Il faraone lì in avanti è una garanzia e nel 3-5-2 riesce anche a dettare il passaggio in profondità con i suoi movimenti. Sempre pericolosa la Roma sui calci piazzati e in questa stagione avrà anche i piedi delicati di Aouar (già integrato nella squadra) che, in assenza di Pellegrini e Dybala, si è incaricato di battere gli angoli dai quali è scaturita la traversa di Gianluca Mancini. Possiamo tranquillamente dire come la Roma anti Salernitana si sia comportata al meglio, giocando in pieno stile Mourinho: squadra molto compatta, baricentro basso, abile a sfruttare ogni ripartenza. 

Nel secondo tempo, Mourinho ha cambiato per 10/11 la squadra. Dentro Dybala che ha ravvivato un po' il match, facendo vedere sprazzi di bel gioco. Così come gli altri big: Pellegrini, Matic, Spinazzola. Chi è ancora da inquadrare è Ndicka. Il difensore parte dietro a Llorente in questo momento e ha commesso una sbavatura in occasione del gol di Bruma. Certo giocare in un terzetto difensivo composto da Ibanez e Celik non lo aiuta. 

Capitolo a parte merita il gallo Belotti. Sappiamo tutti come venga da una stagione complicata, da 0 gol in Serie A all'attivo. Sappiamo anche come al momento sia l'unica soluzione in attacco per Mourinho. Il gallo lotta, corre, gioca per la squadra, ma non è riuscito a ripetersi dopo la doppietta contro il Latina. Non è un caso che lo Special One lo abbia fatto giocare tutti e 90 i minuti del match. Serve che lui, prima di tutti, entri in forma campionato.


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