.

La più grande delle piccole o la più piccola delle grandi?

di Luca d'Alessandro
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro

"Meglio essere la più grande delle piccole o la più piccola delle grandi?". La domanda è di quelle alla Marzullo e, come la metti, la metti, può sembrare una provocazione. Dopo il derby perso malissimo e la figuraccia in Coppa Italia, la giornata di campionato ha fatto sì che la Roma abbia chiuso il girone di andata con 37 punti, al terzo posto momentaneo, in attesa del recupero tra Juventus-Napoli, comunque sia in Champions League. 37 punti così divisi: 33 fatti contro le ultime 11 della Serie A, appena 4 conquistati contro le prime 8 (Roma esclusa). La critica che si è mossa maggiormente alla squadra giallorossa è quella di non aver mai vinto contro le big e questo è un dato di fatto. C'è anche un'altra chiave di lettura che porta la Roma a essere la più grande delle big (scusate il gioco di parola) contro le piccole con 33 punti, in coabitazione con il Milan. +3 sull'Inter, +6 sulla Juventus, +7 sul Napoli, +10 sulla Lazio e +11 sull'Atalanta. Un qualcosa che in un certo senso smentisce la famosa frase "Lo scudetto si vince contro le piccole", ma che certifica come si possa ugualmente entrare in Champions League. Ovvio che in questo girone di ritorno, che inizia contro il Verona, dove la Roma perse a tavolino, ci si aspetti un miglioramento tra risultati e prestazioni nei match importanti (già vincere e pareggiare domenica manderebbe la squadra giallorossa con un saldo positivo rispetto al girone d'andata), ma la pura tabellina del 3 è lì a, in qualche modo ad smorzare le critiche dopo i 4 gol subiti col Napoli o l'Atalanta o i tre presi nel derby. Anche perché, spesso è capitato di muovere la critica contraria, ovvero non dare continuità a una grande vittoria contro una big. Un discorso tra classifica e quello che ha detto il campo per cercare di ricentrare la piazza su quello che è l'obiettivo stagionale: tornare in Champions League. Poi, anche qui cosa ovvia, la matematica non è un'opinione, ma in campo i 3 punti li conquistano sempre i giocatori e il mister. Gli stessi giocatori e lo stesso mister che hanno son corsi ad abbracciare Pellegrini dopo il gol nel tempo di recupero contro lo Spezia. Frizioni interne da risolvere a parte


Altre notizie
PUBBLICITÀ