La Roma conosce Di Francesco
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Con l’amichevole contro lo Slovacko si è concluso il ritiro di Pinzolo. Volendo utilizzare - visto il periodo di Grande Boucle oltre le Alpi - una metafora ciclistica, la settimana abbondante passata in Val Rendena senza i nazionali è stata un po’ il prologo della stagione: il vero chilometro zero sarà domani, quando i big effettueranno le visite mediche e si inizierà con la preparazione vera e propria. Veri allenamenti, vere amichevoli, vero lavoro che condurrà al 19 e 20 agosto con - si spera - una squadra pronta per affrontare i tanti impegni che si succederanno nel corso dell’anno. Gli otto giorni di ritiro sono evidentemente serviti più alla Roma per conoscere Di Francesco che l’opposto e sul prato del Centro Sportivo Pineta si è visto un tecnico meticoloso, qualcuno direbbe maniacale, nonostante avesse di fronte elementi, come più volte detto, di cui come minimo non farà largo uso nelle partite ufficiali. Le spiegazioni, le correzioni, i tanti richiami - anche duri - effettuati nei confronti dei suoi calciatori sono indice di quello che accadrà durante l’anno. Nell’immaginario dell’ambiente la preparazione estiva viene spesso sopravvalutata, come se da due-tre settimane di lavoro dipendessero i restanti nove mesi di competizione: è nella quotidianità che si costruiscono i risultati e di questa quotidianità a Pinzolo si ha avuto un assaggio tanto piccolo quanto succulento pensando a quando ci saranno pedine più pesanti da schierare in partita ma anche e soprattutto in allenamento, la cui qualità dipende non solo da chi lo dirige ma anche da coloro con cui ognuno è chiamato a confrontarsi. Per la prima non ci sono dubbi, per la seconda si attenderà anche il mercato - che, non è da dimenticare, ha già portato aggiunte di rilievo - con Monchi all’opera per dare ancora più forza al lavoro del suo tecnico. Ora si parte per gli USA e si parte davvero.