La Roma non può più nascondersi
Tre per otto=24: la tabellina gialllorossa prosegue spedita e regolare. La Roma abbatte anche il Napoli e adesso, a + 5 su partenopei e sulla Juventus rimontata a Firenze, non può più nascondersi: per lo scudetto c'è anche lei.
L'ottava meraviglia degli uomini di Garcia è firmata da Miralem Pjanic, punizione magistrale davanti agli occhi di Maradona e poi rigore freddissimo contro l'esperto Reina per un 2-0 che non ammette repliche, nonostante di fronte ci fosse un grande Napoli, capace per lunghi tratti del match di mettere in affanno la difesa romanista.
Una Roma che non si spezza nemmeno di fronte ai forfait in corsa di Totti (problema al flessore, circa un mese di stop) e poi di Gervinho, colpito duro alla gamba sinistra. La super difesa giallorossa chiude ancora una volta imbattuta, anche grazie al miracolo del grande ex De Sanctis nel primo tempo, su Pandev, e ai legni scheggiati da Insigne e Hamsik.
Ma contro questa Roma sembra esserci poco da fare: l'ottavo successo consecutivo che eguaglia la Juve di Platini segna l'ennesimo record e se ci fossero dubbi mai nessuno nella storia del calcio italiano ha perso uno scudetto con una partenza simile. In casa giallorossa si vola basso e l'obiettivo resta il ritorno in Champions, ma i numeri sono impressionanti. A parte il primato a punteggio pieno, ci sono 22 gol realizzati e appena uno subìto. Solo nelle ultime 5 gare la Roma viaggia a una media di tre gol a zero, nessuno in Europa è capace di fare tanto.
E come detto anche nella serata degli infortuni eccellenti, la banda Garcia interrompe la corsa trovando in Pjanic (settimana d'oro per lui dopo la qualificazione mondiale con la Bosnia) e non solo l'artefice dell'ennesimo exploit, come piace chiamarlo al tecnico francese, che gioca sempre al meglio le sue carte. Da Dodò titolare, per lo squalificato Balzaretti, all'inserimento di Borriello al posto del capitano. E l'ex milanista sembra davvero indiavolato per come attacca e difende con la stessa caparbietà, costringendo Cannavaro al fallo da rigore che chiude il match.
Ma in questa Roma non si può tralasciare nessuno, dalla coppa impenetrabile Benatia-Castan (ma ora entrambi diffidati) al ritorno di un super Maicon, a De Rossi e Strootman, dominatori del centrocampo, a Florenzi, il cui contachilometri gira a ritmi vorticosi
Una squadra così non può davvero nascondersi e guardando anche al calendario, con Udinese, Chievo, Torino, Sassuolo e Cagliari nelle prossime 5, la strada non può che far sognare l'ambiente giallorosso. Ma in fondo il presidente James Pallotta, giunto dagli states a godersi lo spettacolo, aveva previsto tutto. Potere dei risultati...