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La storia si ripete

di Alessandro Carducci

Gli stoici sostenevano che la storia si ripete in un'infinita serie di cicli eterni, nei quali si alternano la vita e la morte, sempre allo stesso modo.

Fatte le debiti proporzioni, è quello che accade a Roma.

C'è il tifoso che, come al solito, si esalta dopo una vittoria, disperandosi dopo una sconfitta (o un pareggio).

C'è chi critica Totti e c'è Totti che, nonostante tutto (e l'età che, ahimè, avanza) talvolta segna ancora.

C'è chi si affida solo ai lancioni per Gervinho e, fatto fuori l'ivoriano, fa la stessa cosa con Salah.

C'è chi preferisce parlare pubblicamente delle responsabilità altrui piuttosto che ammettere le proprie.

C'è una squadra, la Roma, che lo scorso anno aveva difficoltà a impostare l'azione da dietro e che, ad oggi, ha ancora difficoltà a impostare l'azione da dietro.

C'è Roma-Sassuolo, terminata ancora 2-2 come lo scorso anno.

E ci sono infine i rimpianti, sempre gli stessi, raccontati ogni anno con diverse sfumature ma intrisi di profonda amarezza.

 


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