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Mutuo soccorso

di Gabriele Chiocchio
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Dopo aver banchettato negli ampi spazi concessi dal Sassuolo di De Zerbi (6 gol incassati dall’Atalanta nell’ultimo turno del 2018), la Roma si è trovata a giocare una partita decisamente differente sul campo del Parma che, come prevedibile e previsto, ha alzato un muro a protezione di Sepe nel tentativo di ripartire con Gervinho. Una situazione che per la Roma di Di Francesco è stata troppe volte insostenibile, con punti buttati in un campionato e mezzo proprio per l’incapacità di trovare la via per sbloccare il punteggio. Ora, trattandosi del Parma undicesimo in classifica e non, per esempio, della Juventus, sarebbe stato auspicabile aspettarsi delle contromisure che, ancora una volta, non si sono viste; serviva, dunque, un colpo individuale che questa volta è arrivato, grazie allo stacco di Bryan Cristante che ha messo in discesa la gara. Tante volte i singoli hanno salvato la squadra in questo anno e mezzo e sembra che ancora i singoli dovranno salvare la situazione anche nella metà di stagione che resta, che, salvo imprevedibili ribaltoni, Eusebio Di Francesco inizierà saldo in panchina, dopo essere stato a rischio per questo finale di 2018. Se, però, il collettivo spesso fatica a rendere come dovrebbe, è compito dell’allenatore valorizzare anche il materiale a sua disposizione e, visto quanto accaduto oggi, sembra possa essere la via più breve (non certo la più facile, ammesso che di vie facili si possa parlare) per trovare una continuità necessaria per aggiudicarsi il biglietto per la prossima edizione della Champions League. Se vogliamo, è una riproposizione di quell’idea di mutuo soccorso necessario prima di tutto tra i giocatori in campo, e che ora deve esserci tra ogni singolo e l’allenatore: ognuno può rappresentare la salvezza dell’altro nel 2019 che sta per arrivare.


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