Nella ripresa la Roma ha mostrato tutta la sua prepotenza fisica, tecnica e tattica
E ora chi la ferma? La Roma di Rudi Garcia sembra una macchina al limite della perfezione. Alla settima gemma consecutiva, anche a San Siro le luci sono tutte per Totti e compagni, che tramortiscono l'Inter con un clamoroso e inequivocabile 3-0, anche con il pizzico di fortuna necessario alle grandi imprese del pallone.
Ma sulla vittoria e sui meriti di questa Roma di Garcia non ci sono dubbi. Così come sulla seconda giovinezza di Francesco Totti che, quando calpesta il prato del Meazza, trova massima ispirazione. Spacca la partita con un destro potente e preciso, ripetendosi con freddezza sul calcio di rigore, guadagnato qualche millimetro fuori area, da un super Gervinho. L'ivoriano è una vera spina nel fianco nella difesa interista, alleggerita dalla pesante assenza di Campagnaro.
Una doppietta del capitano romanista, che aggiorna i suoi numeri record: 14° gol siglato nella scala del calcio, 230 esimo in serie A, a cui va aggiunta una serie di magie , come quella che apre al contropiede di Strootman, finalizzato dal tris di Florenzi, altro protagonista sorprendente di questa cavalcata incredibile degli uomini di Garcia.
Per il giovane esterno è il secondo gol all'Inter dopo quello all'esordio in A dello scorso campionato, quarto centro stagionale, capocannoniere della squadra che si ritrova sola in vetta: venti reti fatte, una sola subita, da un De Sanctis sicurissimo, che trema solo sulla bordata di Guarin respinta dal palo, nell'unico momento di difficoltà di questa Roma, che concede le briciole agli avversari di turno.
Il 3-0 già alla fine del primo tempo fa calare il sipario in anticipo, ma è nella ripresa che la Roma mostra tutta la sua prepotenza fisica, tecnica e tattica. L'Inter ci prova con coraggio e determinazione, ma sbatte contro un vero muro e alla fine è la Roma a rischiare la goleada con un Gervinho a dir poco devastante.
L'unico neo qualche ammonizione di troppo e l'espulsione ingenua di Balzaretti, che però non rovina la festa dei quasi 5 mila romanisti giunti a San Siro e poi dei circa mille della notte a Fiumicino. Anche perché come Torosidis fa passare inosservata l'assenza di Maicon, lo stesso Dodò, quando entra, mostra una crescita notevole.
Dopo la sosta per la Nazionale, con la Roma che si potrà godere quasi due settimane di primato solitario, la gara con il Napoli, anticipata la venerdì dal Prefetto, ma che si giocherà regolarmente all'Olimpico, inutile nascondersi, assumerà i toni di una sfida scudetto...