Non si poteva chiedere di più
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Quattro vittorie su quattro partite. Certamente, ci saranno gare più impegnative contro squadre più attrezzate ma la Roma, al momento, sta rendendo facili gare che potrebbero non esserlo (confrontare, al riguardo, la sconfitta della Juventus contro l’Empoli). I giallorossi hanno passeggiato sul campo dell’Arechi, dominando la gara in tutti i suoi aspetti. Hanno dominato sul piano tecnico, tattico, sul piano mentale, non demordendo dopo le difficoltà del primo tempo, mostrando di avere la consapevolezza di poter trovare il gol in qualsiasi momento.
I SINGOLI - Da sottolineare la gara di Pellegrini, rinvigorito dopo le parole di stima di Mourinho, che ha protetto e difeso il suo giocatore, il quale lo ha ripagato con due grandi prestazioni. Regista basso, incursore, bomber, eccoli i tre Pellegrini evocati dallo Special One e scesi in campo all’Arechi. Regista basso quando lo si è visto abbassarsi molto per aiutare in fase di costruzione, incursore nei suoi inserimenti nel corridoio destro e bomber con quei due gol di istinto e qualità. Da rimarcare anche la qualità di Veretout nel penetrare nell’area avversaria, al termine di un’azione bellissima della Roma, di prima e tutta in rapidità. Azione nella quale ha avuto un ruolo importante Abraham, uno che, a sensazione, non vuole perdere nemmeno le partite di Subbuteo. Scalpita e si arrabbia quando viene sciupata un’azione, un’occasione. Si muove lungo tutto il fronte offensivo, salta e le prende di testa, gioca per i compagni, dà il pallone di prima e cerca la porta, la certa tanto, come un vero bomber.
In ultimo, va reso merito alla gara dei due esterni. Karsdorp e Vina hanno offerto un supporto costante, una spina ai fianchi della Salernitana, una spinta continua almeno fino al vantaggio giallorosso.
LA NUOVA ROMA - Una bella Roma, bella, vincente e convincente. L’avversario non era attrezzatissimo ma se è parso così inerme è anche per merito dei capitolini. Pragmatici, solidi e capaci di azzannare l’avversario all’improvviso. José Mourinho fa benissimo a essere più che contento del lavoro svolto anche perché, per il momento, non si poteva chiedere di più alla squadra capitolina.