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Obiettivo: non dare punti di riferimento. La prima di Strootman e la convivenza con Pjanic, aspettando De Rossi

di Alessandro Carducci

Sono solamente amichevoli estive, non hanno valore e non contano nulla perché il calcio vero inizierà tra un mese. Tutto giusto ma intanto qualche indicazione Aris-Roma l’ha fornita. La linea tracciata è chiara: palla a terra, scambi in velocità e continuo movimento dei giocatori, oltre ad un discreto pressing che la squadra potrà esercitare tra qualche settimana, quando le gambe inizieranno a girare. Contro i modesti greci, i giallorossi hanno sofferto pochissimo, subendo gol solo su un’indecisione di Skorupski. C’era molta curiosità per la prima di Strootman: l’olandese si è presentato in punta di piedi, posizionandosi nel cuore della manovra, smistando tanti palloni e svolgendo bene il suo compito. I tifosi hanno potuto subito apprezzare qualche assist da grande giocatore: bisogna dargli tempo per fargli conoscere meglio i suoi compagni ma il talento c’è e il piede sinistro non potrà che conquistare gli amanti del bel calcio. Dovrà essere studiata una forma di convivenza con Pjanic ma un centrocampo formato da un regista dai piedi buoni ma anche dalla legna facile, come Strootman, un piede raffinato come Pjanic e un intenditore-incursore come De Rossi (riuscirà a farlo?), o uno tra Bradley e Marquinho, potenzialmente è un mix esplosivo. Garcia predica inoltre il continuo intescambio dei ruoli. Ecco quindi che Caprari, da esterno destro, si è trovato a giocare anche a sinistra al posto di Lamela e viceversa. Allo stesso modo, Strootman potrà in alcune fasi ricoprire il ruolo di interno con De Rossi, o Pjanic, regista. Se l’obiettivo è quello di non dare punti di riferimento, i giocatori hanno le giuste caratteristiche. Basti pensare a Totti che, in pochi attimi, può fare il trequartista, il centravanti e l’esterno offensivo. Uno e trino.  


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