Più freschi, più freddi
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Nel calendario del calciofilo, la sosta delle nazionali di settembre può essere considerata la fine dell’estate: le giornate si sono già accorciate parecchio, i bambini sono pronti per tornare a scuola, le temperature cominciano ad abbassarsi. E, a proposito di temperature, la pausa ha permesso alla Roma di abbattere la sua, già arrivata oltre il livello di guardia dopo uno dei periodi più caldi degli ultimi anni. La reazione di Luciano Spalletti (umana, magari sopra le righe, non certo condannabile) dopo il mancato 2-3 sul campo del Cagliari è un chiaro segnale di un bisogno di riprendere fiato già all’alba di una stagione partita non nel migliore dei modi, ma che può prendere un abbrivio positivo, con un campionato ai suoi primi passi, un’Europa League che ancora deve cominciare e una Coppa Italia tutta da giocare. Gli obiettivi sono ancora tutti sul tavolo, ma per poterli inseguire è necessaria una serenità e una freddezza che, di base, da queste parti sono già difficili da ottenere e che negli ultimi tre mesi, tra un calciomercato probabilmente al di sotto delle aspettative e un playoff di Champions League andato peggio di quanto ci si potesse immaginare, si sono letteralmente dissolte. Il break è arrivato nel momento più adatto e adesso è ora di ricominciare: i risultati positivi con cui quasi tutti sono tornati a casa sono anche più del “piccolo” della vittoria di coloro che non son partiti contro il San Lorenzo, “un po' di aiuto per non spegnersi alle prime difficoltà”. Una doccia fresca dopo la quale rientrare sui campi di Trigoria e lavorare, con le sette gare prima della prossima sosta che cominceranno a indirizzare - quelle sì - l’annata, con cui permettere ad alcuni giocatori particolarmente sensibili alle folate di vento di imboccare la giusta strada e di mantenerla senza cambiare direzione. A cominciare dal match di domenica: all’Olimpico arriva la Sampdoria, il giusto compromesso tra un impegno abbordabile e una richiesta di particolare attenzione visto lo stato di forma dei rivali. Vincere per ripartire in classifica e, soprattutto, per non vedere il termometro alzarsi di nuovo.