.

Poca testa e poca energia: la Conference League non è più una formalità

di Gabriele Chiocchio
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Non sul sintetico, ma a casa propria; non con le riserve, ma con diversi titolari; non una fragorosa e storica sconfitta, ma un pareggio comunque negativo. Sono cambiate tante cose, fortunatamente risultato compreso, rispetto a due settimane fa, ma quanto accaduto all’Olimpico in questa prima fredda serata di Conference League non permette alla mente di allontanarsi più di tanto dalla negatività emersa nella gara di andata contro il Bodø/Glimt.

Eppure la formazione, con Cristante in mezzo a due centrali difensivi, sembrava voler presagire qualcosa di nuovo, almeno a livello tattico, dando seguito a Roma-Milan, in cui tante volte la Roma aveva impostato con tre uomini. È rimasta tutta teoria, perché a prescindere da chi è sceso in campo, i giallorossi sono sempre stati loro stessi: tanti lanci lunghi, che fossero per far lottare Abraham al centro o per far viaggiare gli esterni, tanti nervi, specie nel finale, e poca testa, con la quale si potevano evitare - prodezze a parte - entrambi i gol incassati, che hanno complicato una gara già difficile per presupposti e, di riflesso, un girone di Conference League che doveva essere quasi una formalità.

La quinta giornata vedrà la sfida all’Olimpico con lo Zorya, che ha tutto l’amaro sapore dello spareggio per il secondo posto, pur rimanendo la vittoria del girone un obiettivo ancora realizzabile. Una prospettiva che in pochi potevano aver considerato alla vigilia e che sarà realtà tra poco meno di tre settimane; nel frattempo si tornerà al campionato con la sfida al Venezia, che la Roma affronterà con diversi elementi già in riserva di energia. I nomi sono semplici da elencare.  Abraham, Veretout e Zaniolo, calciatori che hanno fatto o che dovevano fare la differenza in questo primo scorcio di stagione appaiono molto diversi da quelli delle prime giornate, e la ragione non può essere troppo lontana dal loro impiego quasi ininterrotto da agosto a oggi.

Le seconde linee oggi hanno anche avuto spazio, ma continuano a non essere messe nelle condizioni per essere davvero utili e incidere. Tutte cose di cui si era parlato già più volte: il pericolo, classifica alla mano, è che se ne dovrà continuare a parlare parecchio.


Altre notizie
PUBBLICITÀ