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Poco movimento senza palla, squadra stanca mentalmente e fisicamente

di Alessandro Carducci

E' stata, probabilmente, una delle partite più difficili da affrontare per la Roma di Garcia. La sberla presa dal Bayern fa ancora male e la squadra è sembrata stanca, non solo fisicamente ma soprattutto mentalmente. Intendiamoci, l'impegno è stato massimo e i giocatori hanno fatto di tutto per vincere ma hanno attaccato troppo spesso con azioni individuali. Il poco, pochissimo, movimento senza palla ha reso la manovra lenta e a tratti prevedibile, costringendo anche i centrocampisti spesso a lanciare lungo, con il disappunto di Garcia. Serve ritrovare al più presto la fiducia e, magari, anche qualche ricambio a centrocampo. A Genova Garcia ha rispolverato Florenzi in mediana per far rifiatare Pjanic ma le assenze di alternative in mezzo al campo sta pian piano gravando sulla squadra. Male Totti e Ljajic, che avrebbero dovuto dare qualità alla Roma ma che non sono riusciti a incidere né a rendersi pericolosi. L'unico in avanti a salvarsi, così come contro il Bayern, è stato Gervinho, che ha ingaggiato il consueto duello Gervinho-contro tutti, vinto da Romero e dal palo, che ha salvato i genovesi. Manca poi l'apporto offensivo di Maicon mentre, sull'altra fascia, Cholevas sembra più in forma rispetto a Cole. Ora sarà il turno del Cesena (all'Olimpico) mentre poi la Roma andrà in trasferta prima a Napoli e poi a Monaco, per riscattare la figuraccia di martedì scorso.


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