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Porre le basi

di Gabriele Chiocchio
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Finisce la prima sosta delle nazionali e torna la stagione dei club, con il primo cosiddetto tour de force che attenderà tutte le squadre coinvolte nelle coppe; Roma compresa, che nel mercato estivo ha allungato la rosa proprio in previsione dell’impegno in Champions League e che ora deve gestire le proprie possibilità di rotazione per far fronte ai sette impegni che la vedranno protagonista da qui al prossimo stop. È un gioco a incastri, da valutare come meglio si crede: Rudi Garcia sosteneva che la partita in cui cambiare molto fosse la terza, Luciano Spalletti invece al turnover era un po’ allergico, preferendo puntare sui migliori in più occasioni possibile. Di Francesco col Sassuolo ha un po’ pagato il doppio impegno, ma era ampiamente giustificato dai tanti infortuni dei suoi: questa volta le risorse ci sono e, al di là del dato numerico di 7 gare in 21 giorni, questa prima sequenza non è così soffocante e sembra una buona opportunità per poter testare la capacità di alternare. Quelli contro Sampdoria e Atletico Madrid sono due confronti di difficoltà tra il medio e l’alto, ma dopo ci saranno Udinese, Benevento, Verona e Qarabag prima della partita contro il Milan a San Siro. Un calendario che sembra portare con sé un messaggio: “Nessun rischio all’inizio, ne avrai opportunità dopo”. Rischio non solo tecnico - mettere in campo una squadra con troppe seconde linee può generare scompensi anche al di là della qualità effettiva - ma anche medico, visti i diversi elementi non in condizione concentrati tutti nella stessa casella. Le prime due partite, dunque, potrebbero vedere una Roma più vicina a quella “ideale” per cercare di mettere in cascina punti e fiducia, da spendere poi nelle gare successive in cui testare qualche titolare in più e dare minuti a chi ne ha bisogno; solo una delle tante combinazioni possibili, con l’obiettivo di ottimizzare fiato e gioco e macinare risultati, creando un circolo virtuoso che possa tornare utile più avanti. È il primo grande test di Eusebio Di Francesco, sette partite per mettere le basi di un’intera stagione.


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