Prima o poi bisognerà pur cominciare
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
La partita di Cagliari ha lasciato qualche perplessità, prima di tutto per un risultato che, memori di esperienze precedenti, potrebbe essere uno di quelli a cui si ripenserà più avanti nella stagione, quando magari la corsa a un posto Champions sarà serrata e quel paio di punti in più avrebbe fatto comodo per mille motivi, dall’aspetto psicologico alla gestione del doppio impegno nelle fasi più concitate. Dall’Unipol Arena si è tornati, invece, solo col pari, e, oltre all’ammanco di punti, De Rossi ora deve sopportare una pressione inedita da quando è tornato qui, con una tifoseria ancora divisa in due fazioni dall’addio di Mourinho di oltre sette mesi fa, con le incudini diventate martello e viceversa.
Un clima certamente inadatto a iniziare quello che, a dire il vero per l’ennesima volta, viene presentato come un progetto a lungo termine; la domanda però è: quand’è che a Roma ci sono stati i presupposti per iniziare con serenità un progetto a lungo termine? Un interrogativo retorico che, probabilmente, i Friedkin possono essersi posti tre anni fa, quando, alla prima decisione da prendere in autonomia sul piano tecnico, ricorsero alla scorciatoia Mourinho, dal quale fu fatto presentare un progetto cancellato in meno di un mese, con richieste sul mercato da instant team e non certo da squadra costruenda quale sembra di voler essere, invece, questa Roma qui.
E allora tantovale buttarsi e andare dritti con le idee che si hanno, che possono essere già quelle giuste o che possono dover essere modificate, ma sulle quali conviene lavorare fin da subito e il più possibile per attuare il più velocemente possibile quel processo di trasformazione abortito e rinviato troppe volte, mentre altrove si è già avanti e si può già ragionare su ingranaggi da sostituire per usura o per scelta e non su tutto l’impianto da tirare su. In questo agosto calcistico - ufficiale e non, ma non sembra far molta differenza al momento - abbiamo visto una parte di quello che vuole l’allenatore, come la linea alta e le contropressioni aggressive, e abbiamo notato quello che manca, cercando di capire cosa De Rossi desidera: è l’inizio di una cosa che, si spera, andrà avanti il più possibile, fino al momento in cui sarà eventualmente la Roma ad avere un vantaggio rispetto alle altre.
Quel momento è comunque lontano e per arrivarci ci saranno dei passaggi (si spera non, ma si teme) obbligati, come dei risultati non soddisfacenti e scelte dolorose sul mercato: di una già si sta parlando tanto, ma va ancora capito di chi sia e che conseguenze avrà.