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Quello che non ti aspetti più e quello che ti aspetti dalla Roma di Mourinho

di Luca d'Alessandro
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro

Alla fine il giro di campo della squadra verso i propri tifosi smorza un po' il rammarico e proietta ancora di più la squadra alla finale di Tirana di Conference League. Contro il Venezia, già retrocesso, però la Roma paga pegno e si complica la corsa all'Europa League, passando per il campionato. All'Olimpico è successo un qualcosa che, arrivati a questo punto della stagione, da una squadra di Mourinho, non ti aspetti: sottovalutare l'impegno. Il gol di Okereke stupisce tutti, ma la partita è ancora è lunga e i giallorossi sappiamo come siano una squadra che esca alla distanza e giochi d'inerzia. Al 30' il Venezia rimane in 10 uomini ed esce fuori la partita che ti aspetti dalla Roma di Mourinho. Entrano i titolari, esce Kumbulla per far spazio a El Shaarawy e sarà un assedio vero e proprio. Col passare dei minuti aumentano le statistiche relative a pali, calci d'angolo e tiri in porta. Quando sembra non esserci verso di battere Maenapaa, arriva l'invenzione di Shomurodov che pesca di tacco prima Pellegrini, poi è abile a scaraventare in rete in tap-in. 

Tutto è pronto per la "solita" vittoria in rimonta di una squadra che non ha mai lasciato andare via un match, ma stavolta non è bastato. Troppa imprecisione, sfortuna, foga di voler far gol in tutti i modi. C'è anche spazio all'ultimo brivido con Sozza richiamato dal VAR col pubblico che intona il coro "Rigore, rigore". Niente penalty e Roma-Feyenoord diventa ancora più importante. 


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