Regna il caos
"Non incutiamo più il timore dello scorso anno” Così Florenzi qualche tempo fa e oggi Dramè, al termine della partita, ha candidamente confermato le parole del centrocampista giallorosso: “Se mi aspettassi di più dalla Roma? No”.
Punto e a capo.
Veniamo così a scoprire che un giocatore di una squadra che lotta per la salvezza non credeva che la Roma potesse fare più di uno scialbo 1-1, all'Olimpico, in una gara fondamentale per la corsa Champions.
Il tifoso è confuso, perplesso, stranito e soprattutto arrabbiato. Così come Florenzi, che in campo è un furia. Ci tiene troppo alla vittoria e, con il passare del tempo, si innervosisce sempre di più. Ci tiene e lo mostra, pressa e corre quanto può. Dà tutto ma alla fine non basta. La manovra della Roma è lenta e, soprattutto confusa.
Così come la confusione che regna nel post partita. Ljajic è sicuro: “Abbiamo giocato solo noi ma dobbiamo segnare di più”. Garcia è un pochino meno conciliante: “Abbiamo fallito, non mi è piaciuta la prestazione. Ci siamo addormentati”. Amen.
Caos, confusione, incertezza. Incertezza sul finale di campionato, sulla prossima stagione e incertezza anche tra i giocatori: “Forse c'è stata paura - continua Ljajic - non posso spiegare perché giochiamo meglio fuori ma è così”.
D'altronde l'incertezza regna anche fuori dallo spogliatoio. Chi è entrato allo stadio ha sostenuto semplicemente la squadra mentre all'esterno dell'impianto circa 200 tifosi (forse qualcosina in più) hanno contestato in modo civile ma duro il presidente Pallotta, dopo la presa di posizione del numero uno giallorosso in merito agli striscioni di Roma-Napoli.
Caos, confusione, incertezza, paura. Questa è la Roma, adesso.