Roma beffata, è mancato il cinismo. Giù le mani da Ljajic
Sei occasioni nitide create solo nella ripresa, De Sanctis inoperoso fino al 40’ del secondo tempo e una squadra che con cattiveria e rabbia ha cercato invano il secondo gol. La beffa è arrivata all’ultimo respiro e fa male, brucia, e non potrebbe essere altrimenti, soprattutto considerando la gara di stasera tra Juventus e Napoli. La prestazione però è ottima e questa deve rimanere. Ljajic si è divorato 3 occasioni clamorose e se la gara fosse terminata 3-0 nessuno avrebbe avuto nulla da ridire: la Roma finora ha fatto il pieno di cinismo ma oggi ha sprecato l’impossibile, venendo punita nel modo peggiore. La partita di oggi ha visto i giallorossi padroni del campo, creando poche occasioni nel primo tempo e sprecando troppo nella ripresa. Il Sassuolo si è affacciato per la prima nell’area romanista al 40’ del secondo tempo, sfruttando un errore di Burdisso. Gli ospiti hanno preso poi coraggio, buttando il pallone in area al 94’ e trovando il gol. È il calcio. Ljajic ha sprecato tre nitide occasioni ed è giusto criticarlo oggi per questo. Lui stesso ha la consapevolezza di aver sbagliato ma è stato lo stesso ex Fiorentina a costruirsi le palle gol. L’attaccante serbo ha giocato bene, ha giocato veramente bene ma ha fallito la cosa più semplice, la più determinante, che dà un senso al gioco del pallone. Ha fallito i gol ma ora che non diventi un capro espiatorio. In questo ambiente si fa presto a stritolare un giocatore alla prima difficoltà ma Ljajic non lo meriterebbe. La Roma ha bisogno di unità e compattezza. La squadra è forte, il campionato è lungo ma è più importante sottolineare la rabbia e la cattiveria con la quale i capitolini hanno cercato il gol nella ripresa, al contrario per esempio della gara contro il Torino, con la Roma che aveva quasi atteso impotente il pareggio granata.