Roma-Napoli con l’arma in più: il fattore Totti
Fonte: Luca d'Alessandro
Quella di lunedì prossimo sarà l’ultima chiamata per raggiungere il secondo posto per la Roma. Di fronte ci sarà il Napoli al completo, con il rientrante Higuain in astinenza forzata da gol da tre giornate. La classifica dice che alla Roma vincere non basta. Sono cinque i punti da recuperare ai partenopei. O vittoria (che potrebbe rivelarsi di Pirro) o preliminare. La Roma ha l’obbligo morale di rincorrere fino alla fine l’obiettivo minimo stagionale: la Champions League diretta. Quello giallorosso non sarebbe un secondo posto da primo degli sconfitti (difficile competere contro questa Juventus) ma, in una delle stagioni spartiacque, quindi complicatissima, della storia della società, una dimostrazione di stabilità economica e tecnica. Il dopo Garcia ha fatto sì che Spalletti abbia serrato i ranghi e la squadra stia accusando i primi segni di stanchezza. Proprio in questo momento di appannamento è successo un qualcosa di difficile da prevedere, la Roma ha riscoperto il fattore Totti. Da personaggio diventato “scomodo” per l’età avanzata, la storia del calciatore e quel maledetto contratto in scadenza a giugno, Totti è tornato Totti: quel valore aggiunto che fa fare il salto di qualità alla squadra. Difficile da prevedere perché relegato spesso in panchina, nei suoi sketch alla Pierino la peste sembrava aver staccato mentalmente, la peggior cosa per un calciatore. “Sono l’unico che tratta Francesco da calciatore”, Spalletti ha insistito con queste dichiarazioni (e altre più pungenti) in un momento di Royal Rumble dell’ambiente romano sulla questione. Un qualcosa che ha scatenato l’orgoglio del campione, che lo ha portato ad “allenarsi come neanche otto anni fa”. Fossimo in un film anni ’80, l’immagine sarebbe quella di Rocky III, con lo Stallone italiano detronizzato e mentalmente a pezzi, ritrovare se stesso prima e il titolo poi. Dal cinema alla realtà, nella notte di mercoledì l’Olimpico si è tramutato in Hollywood con l’epilogo di Roma-Torino. È proprio lì che anche Spalletti si è convinto della nuova arma in più (tanto da arrivare prima a Trigoria per allenarlo personalmente): il fattore Totti. Dicesi fattore Totti quel qualcosa che riesce ad accendere l’entusiasmo dei tifosi presenti sugli spalti facendo sì da rendere l’Olimpico incandescente; quella sicurezza trasmessa ai propri compagni di squadra galvanizzati e fiduciosi perché in qualsiasi momento sai che dando la palla a lui, può inventarti la giocata; quel timore instaurato negli avversari nel momento stesso in cui lo vedono a bordocampo pronto a subentrare. Lunedì contano solo i tre punti. Higuain? Un campione, ma la Roma è pronta e Spalletti ha un’arma in più: Francesco Totti.