.

Roma senza mezze misure, ma il primo tempo è un capolavoro

di Luca d'Alessandro
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro

Alla Roma bastano tredici minuti per battere l'Empoli. Abraham (17 gol stagionali) dà il via con un gol da bomber vero. Dal raddoppio dell'inglese al quarto gol di Zaniolo passano appena tre minuti, in mezzo la seconda rete in tre partite in giallorosso per Sergio Oliveira. Tanta Roma: arrembante in pressing, abile a sfruttare gli spazi in velocità, bella a vedersi. La squadra di Andreazzoli, come ha dimostrato il secondo tempo, non è un undici poco organizzato e questo serve a far capire meglio quanto sia stata dirompente la Roma nel primo tempo. 

Dal giorno alla notte nei secondi quarantacinque minuti, con l'Empoli che non ci sta e tenta la rimonta e i giallorossi rientrati in campo abbastanza scarichi mentalmente. Difficile da giudicare e quantificare quanti siano i meriti dei padroni di casa, quanto abbia inciso il fatto che la gara fosse considerata chiusa. A voler pretendere sempre il massimo, nel solito discorso della mentalità vincente (che vuol dire tutto o niente) magari si poteva usare il secondo tempo come scenario di allenamento, in cui bisognava gestire la palla, per far trascorrere, senza problemi il match. Un po' quello che non è stato fatto contro la Juventus con due gol di vantaggio. A cercare il pelo nell'uovo questo potrebbe essere un tema da affrontare in una squadra che non sembra avere mezze misure. 

Di certo, rispetto all'inizio di stagione, la Roma ha fatto un salto di qualità e per qualità si intende il tasso tecnico. L'innesto di Sergio Oliveira e la giusta collocazione in campo di Mkhitaryan permettono alla squadra anche la costruzione di gioco palla a terra. Senza pensare troppo alla classifica (due punti presi a Lazio, Atalanta e Fiorentina), la vittoria di Empoli può rappresentare uno step in avanti, da cui ripartire dopo la sosta


Altre notizie
PUBBLICITÀ